BELLISSIME – le Baby Miss di Flavia Piccinni
Baby miss, giovani modelli e aspiranti lolite
“Da piccola mi sentivo brutta, e questo mi ha salvato. Eppure, essere stata brutta durante l’infanzia è stata la cosa più educativa che mi sia capitata. Mi ha permesso di provare a guardare oltre la superficie, mi ha obbligato a fare i conti con le mie debolezze, mi ha spinto a costruire un punto di vista personale e soprattutto mi ha sottratto alle straordinarie aspettative che ogni madre – perfino la più femminista, la più moderna, la più rivoluzionaria delle madri – costruisce sulla propria figlia”.
Esordisce così la scrittrice tarantina Flavia Piccinni, nel libro-denuncia Bellissime edito da Fandango Libri (2017). Un libro che potremmo definire necessario per il tema affrontato, in un tempo come il nostro dove regna la necessità di piacere all’altro, ad ogni costo e con ogni mezzo. Piacere per piacersi, che è poi esattamente il contrario di come la realtà dovrebbe essere.
“Il labirinto emotivo che la necessità di piacere agli altri crea è molto insidioso, ha conseguenze profonde nel corso della nostra vita e affonda le sue radici in quel tessuto sentimentale, magmatico e in divenire continuo, di cui è molto difficile avere memoria”.
Flavia Piccinni racconta di come, dopo aver assistito a un concorso di bellezza per baby miss – un mondo che quasi ignorava fino a quel momento, fatto di piastre per capelli, piccoli tacchi, vestiti luminosi e rossetti – si sia interrogata al punto da sentire la necessità di comprendere di più di quel mondo dove la bellezza si configurava come il primo, e il più importante, surrogato per la popolarità. Un viaggio dietro le quinte delle sfilate dedicate ai più piccoli, dove è stato possibile vedere questa realtà dal di dentro, riuscendo a capire, incontro dopo incontro, le ambizioni e le delusioni di queste donnine in miniatura e raccontare le loro storie. La Piccinni ci mostra, in un’analisi dettagliata, un mondo in miniatura che è ormai un business importante e di cui spesso non si sa quasi nulla. Attraverso interviste e confidenze, emergono il rapporto che queste bambine hanno con la bellezza, gli effetti della principessizzazione e l’inevitabile adultizzazione precoce, quale effetto di questo lavoro. Perché di lavoro vero e proprio si tratta, con orari, compensi e regole. Regole a volte troppo rigide per dei bambini così piccoli (poche pause, neanche per fare merenda o per bere). Bambini a cui è stato tolto il diritto di essere ciò che sono: bambini, semplicemente. Il tutto con il benestare di papà e mamme, disposti ad ogni cosa pur di vedere la propria bambina sfilare a Pitti Bimbo – la meta finale, il posto dove vanno tutti e dove tutti sognano di essere protagonisti.
Questo non è un libro sull’infanzia – avvisa Flavia Piccinni – è un racconto che sottende la costruzione di uno sguardo, e prova a indagare le baby miss e modelli nostrani, che cosa influenza il loro io, qual è il loro contesto, la povertà iconografica che si articola nell’apparenza e nella provocazione, in grado di ricordarci come l’infanzia non sia sempre esistita, ma si riveli una conquista ancora oggi non abbastanza condivisa fra le culture e i tempi. Se comprendiamo profondamente che il futuro null’altro sarà che l’effetto di tutto ciò che oggi lasciamo accadere, Bellissime è senz’altro un libro che ogni madre e padre dovrebbe leggere, e dovrebbe leggere anche chi crede che la bellezza sia l’unica strada per la felicità.
Flavia Piccinni è scrittrice e giornalista. Ha pubblicato. Quel Fiume è la notte, ed. Fandango; Lo Sbaglio, ed. Rizzoli; Adesso Tienimi, ed. Fazi). Un saggio sulla ‘ndrangheta La malavita, ed. Sperling&Kupfer. Ha vinto numerosi premi letterari fra cui il Campiello Giovani. È coordinatrice editoriale della casa editrice Atlantide. Collabora con diversi giornali. È autrice di documentari per Radio3 Rai e Rai1. Il suo ultimo libro è BELLISSIME, Fandango Libri (2017).
Letizia Chippari