“Bella e il gorilla” – L’amicizia per Anthony Browne
“Bella e il gorilla”, (Camelozampa 2019, Collana Le Piume, pp. 36, euro 16) finalmente nella traduzione italiana di Sara Saorin, è una dolcissima storia che trae ispirazione dal Gorilla Language Project e da una storia vera, quella della gorilla Koko, che parlava la lingua dei segni e amava i piccoli gatti.
Parte da qui la magica matita del nostro amato Anthony Browne che ci racconta la storia di un gorilla (che questa volta è davvero un gorilla e non un uomo!) che parla, appunto, la lingua dei segni e che chiede ai suoi custodi di avere vicino a sé un amico. Ed ecco che, nell’appartamento del nostro amico gorilla, arriva una gattina di nome Bella… Nasce da qui – come rose – una tenera storia di amicizia che arriverà all’apice quando l’uno deciderà di sacrificarsi per salvare l’altro.
Non mancano i riferimenti esterni, come il quadro su una parete “Landscape with the Fall of Icarus – La caduta di Icaro” (1558 circa) di Pieter Bruegel il Vecchio, nelle pagine in cui Gorilla e Bella volano appesi a un lampadario. Le tavole di Brown sono, come sempre, ricche di una forte espressività e creatività, parlano da sole e sempre con l’utilizzo di poche parole riescono a emozionare e a commuovere.
Marianna Zito