AUTOBIOGRAFIA EROTICA al Teatro Franco Parenti
Una stanza, un tavolo e due sedie a cui sono seduti Aristide e Mariella, a vent’anni di distanza dal loro primo e unico incontro. Situazione bizzarra, ma solo all’apparenza. Mariella ha scritto una lettera ad Aristide chiedendo di vedersi e lui ha accettato. Sono entrambi napoletani, ma si incontrarono a Ferrara, per motivi di lavoro, ed è stato un connubio che ha segnato le loro vite, ancora prima di accadere.
Insieme hanno vissuto un’esperienza erotica, definita da Mariella come un “atto osceno”, ma non solo. È stato anche uno scombussolamento, una rivoluzione e Mariella chiede di rievocare quei momenti, minuziosamente, insieme a chi ha contribuito alla loro memoria. Ma perché tutto questo? Perché dopo vent’anni? Perché ogni singolo particolare, anche il più insignificante, è così carico di significato? Cosa si cela dietro la rievocazione?
Mariella appare subito giocosa, coraggiosa, decisa, determinata, guidando il gioco; Aristide rimane spiazzato e in un primo momento riluttante, ma poi si scioglie e si fa tentare e cede. Mariella lo invita a usare il giusto linguaggio, senza filtri, volgare, diretto, osceno, così come in quel loro primo incontro. A lei interessa portare quei ricordi nel presente, esplicitarli a parole, liberarli, spolparli fino all’osso senza finzione o copertura.
Il dialogo si evolve a poco a poco ed entrambi prendono a turno lo scettro di guida per rievocare tutto quello che successe quel giorno, i fatti, i pensieri e le emozioni, fino al colpo di scena, attraverso un climax potente che scombinerà tutte le carte in tavola e metterà a nudo nuovi elementi, il centro del discorso, il cuore scoperto.
Il testo di Domenico Starnone è spudorato, sfrontato e spiazzante, l’efficace regia di Andrea De Rosa ce ne riporta nuda e cruda la sua immediatezza così come il linguaggio senza alcun pudore, tagliente e pungente che Vanessa Scalera e Pier Giorgio Bellocchio portano in scena magistralmente, inchiodando lo spettatore in una suspance crescente fino alla fine.
Uno spettacolo intenso e forte, in scena fino al 29 aprile al Teatro Franco Parenti.
Roberta Usardi