Attacchi di panico
Potrebbe essere questa una delle tante metafore che ci permettono di descrivere un attacco di panico e le possibili cause che lo determinano e scoprire le forme di trattamento più efficaci.
Cosa si intende per attacco di panico e come si manifesta?
L’ansia è un campanello di allarme.
Caratterizza uno stato di eccessiva preoccupazione che pervade la nostra vita quotidiana; uso il termine pervade perchè è proprio in quei momenti che le nostre ansie hanno l’ansia.
Come sappiamo è una risposta fisiologica, indispensabile per preparare il soggetto attraverso un aumento della respirazione, battito cardiaco e può rappresentare in alcuni casi una risorsa, ad esempio situazioni che richiedono un livello costante di attenzione e concentrazione
È differente quando l’ansia rende difficile la gestione della nostra quotidianità tanto da interferire con le attività lavorative, sociali o con altre importanti aree di funzionamento. Quando esagerato, infatti il sintomo dell’ansia, può condizionare il ritmo sonno-veglia, provocare maggiore irritabilità, facile affaticabilità.
L’origine dell’ansia però non è da ricercare unicamente all’esterno, perché sotto generalmente si cela l’auto-critica. Gran parte del “lavoro” viene svolto dalle aspettative nutrite e da quanto la persona pretende da sé. Soprattutto quando alle spalle c’è una storia di svalutazione e/o mancato riconoscimento delle proprie qualità o inclinazioni è molto facile scivolare nell’atteggiamento di auto recriminazione per non essere abbastanza. Ed ecco che l’ansia si presenta.
Si comincia ad usare termini come “ non ne sarò mai capace” o “farò una figuraccia” oppure “non verrò mai compreso nè accettato” o ancora ” non sarò mai amata”. Tutto questo porta a confermarsi che non valiamo abbastanza.
Immaginate di avere dentro di voi una sorta di tribunale al cui capo c’è un giudice molto severo che non perderà occasione per ricordarvi che non “valete abbastanza”.
Il giudice può essere messo a tacere lavorando sul proprio benessere, sull’autostima e sulla propria capacità di accettazione; quel “giudice” si trasformerà così nel vostro alleato più fidato che svilupperà verso voi stessi tolleranza e accettazione incondizionata.
Si ringrazia la psicoterapeuta a Roma Tuscolana la Dott.ssa Milena Russo