Arte nell’arte – sinestesia di musica e pittura
Concerto di Marco Parente il 6/05/22 a Napoli, presso la piccola galleria resistente di Antonio Conte.
Ready Made: Life – il concerto che ha ospitato “La Piccola Galleria Resistente” di Antonio Conte è stato una gemma di arte nell’arte, sinestesia di musica e pittura. Subito ci si sente accolti, tra i comodi divani colorati e varie sedute, nella “cosy” galleria di Conte disposta in modalità di teatro. Così abbiamo potuto assistere al concerto in un clima intimo e informale, in cui il cantautore era vicinissimo al pubblico! Si è creata un’atmosfera immersiva e la vicinanza fisica ha intensificato quella emotiva di astanti ed artista.
La mostra di Antonio Conte, allestita appositamente, ha incorniciato l’evento musicale, riprendendo i testi dell’ultimo disco “Life” di Marco Parente (2020, ultimo della trilogia #poe3isnotdead, in cui figurano gli EP “American buffet” e “I passi della cometa” ispirati a Dino Campana). Tra le opere si sente un’eco esistenziale e una politica, fa riflettere sul nostro far parte di questo contraddittorio mondo, problematizza la guerra e le forze politiche in gioco, oggi come negli ultimi 50 anni. Tra le nuove opere c’è “American buffet”, una serie di tre poster, e un’istallazione in cui figurano America, Russia, e in mezzo l’Italia, e due gessi di Coca-cola (dai brani “America”, “Mai neim is kokakola”, “Urss blues” e “Colonia funky”).
Qui Parente ha dato vita ad una performance sonora e corporea, mostrandosi come artista poliedrico e complesso per la varietà di ritmi e sonorità, per la raffinatezza poetica, e per la sua presenza scenica delicatissima ed intensa. Lo caratterizzano i testi dadaisti che colpiscono più delle parole, infatti è il suono che arriva più del senso logico dei testi, sono i suoni che generano il senso. Trascinano nel suo mondo visionario, fatto di intuizioni, di slanci, di guizzi morbidi e sussurri. Poco a poco sembra di entrare nel suo universo interiore, ed è una grande sorpresa trovarsi d’un tratto nel flusso interno di un artista all’apparenza un po’ schivo e introverso. Catturati dentro l’evolversi delle sonorità, di suoni e non parole, e di gesti musicati in performance. Così conosciamo il mondo di Parente, che si nutre di poesia e filosofia, di domande non risposte (“quand’è che si ricomincia da capo?”) perché rimane un mistero questa umanità (“dopo gli alieni siamo noi la specie più irrisolta”). Prezioso anche il tempo dopo il concerto, quando abbiamo avuto l’occasione di stare direttamente a contatto gli artisti, per scambiare chiacchiere e curiosità.
Questa modalità è anche una caratteristica peculiare degli eventi della Piccola Galleria che per natura abbatte le barriere mentre unisce arte e artisti e fruitori in una grande collettività co-creatrice. La serata ha avuto una madrina d’eccezione, Erica Prisco esperta di musica e comunicazione, che ha intervistato Parente. Hanno collaborato alla realizzazione dell’evento Susanna Crispino curatrice artistica, Ljdia Musso alla comunicazione.
Brigida Orria