“Arma Infero – I cieli di Muareb”- Il secondo volume della quadrilogia di fantascienza di Fabio Carta
“Allucinato, pazzo, intossicato./Non v’è dignità in chi brucia di un solo, nero desiderio./Fissai l’ampolla, deciso a scaraventarla in terra./Ma chissà, forse veramente da quelle gocce si poteva ricavarne un sorso./Soltanto un sorso, uno solo…”
Il secondo volume della quadrilogia di fantascienza “Arma Infero – I cieli di Muareb” (Inspired Digital Publishing, 2016) scritta da Fabio Carta continua con la ripresa del racconto di Karan, vecchio e malato, iniziato nel primo volume (qui la nostra recensione) alle persone che, come lui, attendono di entrare nel santuario di Lakon. Karan e Lakon, legati da una forte amicizia, al termine del primo volume si vedono costretti a intraprendere strade diverse, il primo adempiendo al dovere di riportare la bella dama Luthien, di cui è innamorato, a casa verso sud, nella città di Gargan, il secondo dirigendosi verso il Polo, al nord, per indagare sulle sue origini e al contempo completare la cosiddetta “Cerca del Pagan”, la missione affidatagli come cavaliere e Mastro di Forgia di Dragan. Karan rimane un anno a Gargan, durante il quale corona il suo sogno d’amore con Luthien, ma dopo i primi mesi sente il bisogno di ributtarsi nel suo lavoro di scienziato e maniscalco per poter migliorare le prestazioni degli zodion da guerra, le cavalcature che rievocano la forma del fauno, l’animale simbolo della Falange, cercando cosi la tanto ambita fama e gloria che non è riuscito ancora a raggiungere. Karan si sente anche in colpa per aver abbandonato Lakon, che si trova oramai da solo ad affrontare la sua missione lontano dalla guerra civile oramai alle porte. Sul pianeta Muareb la guerra è da ben vista dalla cavalleria: l’imminente conflitto coinvolgerà le truppe falangiste, di cui Karan è membro, e gli alleati contro il perfido Sargon che, avvalendosi della collaborazione dell’esercito di Gordia – il nemico assoluto della Falange – riesce a conquistare e saccheggiare sempre più territori. Karan è pronto a combattere, ma nel suo cuore pensa a Lakon e vorrebbe raggiungerlo. Cosa deciderà di fare? Riuscirà a esaudire i suoi sogni di gloria o ancora piomberà nella frustrazione? Riuscirà a raggiungere Lakon?
In questo secondo volume Fabio Carta immerge il lettore nel vivo dell’azione e non pochi saranno i colpi di scena e le grandi scoperte. Una lettura molto fluida e appassionante, che aggiunge sempre più tasselli alla storia del pianeta Muareb, che all’inizio del primo volume il lettore già sa destinato alla rovina. Guerra, armi, armature, zodion, sangue sono elementi sempre presenti nella narrazione così come l’amicizia, l’ingenuità, i limiti e la fragilità dell’essere umano, che Karan rappresenta completamente, in contrapposizione a Lakon. Un nuovo capitolo di una quadrilogia che si fa sempre più interessante e che, una volta iniziata, non può terminare prima della fine.
“Arma Infero” comprende: “Il Mastro di Forgia” (2015), “I cieli di Muareb” (2016), “Il risveglio del Pagan” (2018) e “Delenda Gordia” (2019).
Roberta Usardi