Il 27 marzo è uscito “Nottetempo” il nuovo EP del cantautore Ariù, all’anagrafe Enrico Scanu. Si tratta del secondo lavoro in studio dopo la pubblicazione del primo EP nel 2015, dal titolo “I”. “Nottetempo” è un percorso di quattro canzoni in cui Ariù spazia tra diversi generi utilizzando efficacemente la sua vocalità e il suo timbro limpido.

“Cose nuove” è un brano poetico e intenso, con la melodia che esalta la voce, emozionante, in un racconto di vita quotidiana, in cui le cose nuove sono, alla fin fine, le cose che ogni giono si ritrovano: “tu sorridi sul letto, sembra tutto perfetto per noi, ed io che mi sento sbagliato, non importa oggi è sabato e sto qui con te”.

“Semplice” immerge l’ascoltatore in un mondo di elettronica, quasi da videogame in alcuni momenti, con una melodia e un ararngiamento contaminati da sfumature jazz: “non ho più niente, voglia, perso verso un centro che non c’è”.

“Niente” torna alle sonorità pop con un testo che prende le distanze da ciò che succede: “riesci ancora a guardare come canne al vento evitiamo il tempo che già vola dietro il solito vocale, lo sai perché in fondo a me non frega niente”.

“Tokyo” è una ballata d’atmosfera che parte in chitarra e voce, che parla di come si perde tempo davanti a uno schermo, che sia la tv, il computer o il cellulare, quando la vita esula da questo: “perdo i miei giorni dietro a un film, serie e video stupidi, non ho più tempo per aspettare, decidere”.

Un EP interessante e piacevole, anche se finisce troppo presto.

Roberta Usardi

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