ARF! E PAZ al Mattatoio di Roma
“Il fumetto che, attraverso il fumetto, racconta Pazienza nel fumetto”
Si sente anche da lontano l’emozione degli ospiti all’incontro di presentazione della mostra dedicata ad Andrea Pazienza all’Arf!, il festival del fumetto al Mattatoio di Roma. Un’emozione che facilmente si trasforma in commozione, perché sono trent’anni che il giovane artista ci ha lasciato, rendendoci custodi di tutti i suoi lavori non solo da un punto di vista pratico, ma soprattutto spirituale, con il compito di portare avanti nel tempo la sua opera eclettica, contenitore di elementi cinematografici e drammaturgici, a cui va il grande merito di descrizione del cambiamento antropologico dell’Italia tra gli anni ’70 e gli anni ’80.
Ma è una presenza costante quella di Andrea Pazienza – come ci ricorda il fumettista e organizzatore di Arf! Stefano “S3Keno” Piccoli – dovuta soprattutto al fatto che Paz arricchiva il mondo regalando i suoi disegni e questo permette oggi di scoprire, anno per anno, nuovi lavori rendendolo così più vivo dei contemporanei e rinnovando la sua eredità. Ne è un grande esempio la mostre ANDREA PAZIENZA, TRENT’ANNI SENZA organizzata per il terzo anno consecutivo con Comicon di Napoli, sostenuta dal CLES e curata da Stefano “S3Keno Piccoli, Mauro Uzzeo e Alino, inaugurata con Arf! e che, in esclusiva nazionale, resterà allestita fino al 15 luglio, resa possibile grazie alla preziosa collaborazione di tutte le eredità artistiche di Pazienza – dai familiari ai “prestatori” – e con l’obiettivo di riproporre il fumettista, il pittore, l’illustratore, il vignettista satirico, lo scultore e il dialoghista, ovvero tutto quello che Pazienza è stato, partendo da Aficionados e Le straordinarie avventure di Pentothal dei primi anni ’80 al famosissimo Zanardi, poi Tormenta e le caricature dineyane, Pertini, Campofame, Francesco Stella, Una estate, Il perché delle anatre fino all’ ultimo lavoro incompiuto Storia di Astarte e al più importante graphic novel italiano del XX secolo Gli ultimi giorni di Pompeo. Non mancano vignette, illustrazioni e rarità del suo archivio artistico, tutto materiale esposto con l’esplicito intento di far conoscere Paz alle nuove generazioni. In anteprima assoluta, all’interno della mostra, due nuovi lavori: una pala di otto tele di Zanardi che dal 1983 rivede la luce oggi e che Pazienza dipinse al Luneur di Roma, durante la manifestazione Ottovolante – Festa della Satira, e un ritratto, che disegnò nel 1986 alla morte dell’amico Stefano Tamburini, per la copertina di Frigidaire.
Ed è Marina Comandini, moglie di Pazienza, che da 30 anni cura il lavoro di quest’ artista che metteva in difficoltà e provocava in continuazione. Una provocazione e un rilancio continuo quello di Pazienza che ha interamente determinato la sua opera attribuendogli la definizione di artista scomodo prima e adesso. E finalmente, ora più che mai, c’è la necessità di farlo conoscere e rispettarlo per quello che era, e si può fare soprattutto pubblicandolo ed evitando interventi grafici sulle tavole. Si comincia a pubblicarlo anche all’estero, finora in America e in Brasile ma arriverà presto anche in Francia, non con poche difficoltà perché l’ostacolo principale delle pubblicazioni all’estero è la traduzione che, nel caso specifico di questo tipo di fumetto, richiederebbe un eccessivo numero note esplicative che andrebbe a sminuire l’essenza del fumetto stesso. Sono previsti altri progetti futuri – racconta Marina Comandini – come quello di creare una situazione per portare tutta questa eredità avanti nel futuro, attraverso le nuove generazioni.
Costante e continuo è l’impegno di Giovanni Ferrara e Oscar Glioti, i curatori di una collana di venti volumi uscita per L’Espresso, nata nel momento in cui hanno deciso di risistemare da un punto di vista critico e cronologico il lavoro di Andrea Pazienza, per mostrarne l’evoluzione artistica e mettere in fila tutte “le stanze” per dar loro un percorso logico. E qui Oscar Glioti ci svela che, per celebrare i 30 anni senza Andrea, si sono accordati nuovamente con L’Espresso per l’uscita di ulteriori quattro volumi della collana, per ampliarli con ciò che non è entrato nei precedenti: i primi due ripercorreranno i venti libri, il terzo conterrà i fumetti di evasione, mentre l’ultimo sarà dedicato al catalogo della mostra. Meraviglioso e ampio questo catalogo ANDREA PAZIENZA TRENT’ANNI SENZA edito da Coconino Press e da Fandango Libri che contiene le tavole di Andrea Pazienza con le “pecette” per le correzioni, una riproduzione in versione pura delle sue opere – come ci racconta il fumettista Ratigher, direttore editoriale di Coconino Press -“per celebrare le cose che sono state e incubare le cose che saranno” affiancate dalle riflessioni e dai ricordi di chi lo ha amato e lo ama e vuole conservarne il ricordo nel tempo.
Scrive Laura Scarpa “Nei lavori di Andrea il tempo a volte impallidisce, ingiallisce e cancella i segni, ma più spesso evidenzia nella sua trasformazione quello che era il lavoro, i materiali, la stratificazione di tecniche e sudore”. Lavori indelebili quindi, come la memoria di Paz.
Marianna Zito