“Appunti sulla soppressione dei partiti politici” di Simone Weil
“Ogni partito è totalitario in germe e come aspirazione. Se non è tale di fatto, è solo perché quelli che lo circondano non lo sono meno di lui”.
Marietti 1820 pubblica una nuova traduzione degli “Appunti sulla soppressione dei partiti politici” (2021, pp. 72, euro 7) che la scrittrice e filosofa francese Simone Weil scrisse poco prima della sua morte. Sono qui riproposte con la curatela di Franco Ferrarotti, professore emerito di Sociologia all’Università Sapienza di Roma, che già nel 1998 tradusse questi scritti “Note sur la suppression gèénérale des partis politiques”.
Un’opera che – nelle sue poche pagine – lo stesso Ferrarotti riconosce come esaustiva e attualissima, data “la necessità di un nucleo forte di esigenze etiche che travalicano il presente per porsi come idee-guida dell’azione politica immediata” e considerando l’attuale indebolimento dei partiti politici, che sicuramente con il passare del tempo non miglioreranno. L’unica speranza è quella di provare a migliorare se stessi, senza prendere alcuna posizione.
Simone Weil, attraverso i suoi criteri di rispetto della dignità umana, ci spiega il significato della parola “partito” nella democrazia moderna, fino ad arrivare alla necessità di contenerli o sopprimerli, perché uccidono il senso di verità e di giustizia. Un testo che analizza in modo critico le cause della libertà e dell’oppressione sociale fino a voler svelare i meccanismi e la manifestazione del potere, senza tentare di distruggerli; e al tempo stesso permette di comprendere anche la situazione politica attuale e la partecipazione cittadina.
Marianna Zito