Antonio Rezza al Teatro Vascello di Roma porta in scena tutti i nostri pezzi
È in scena ancora oggi 14 gennaio, e con replica straordinaria martedì 16 gennaio, al Teatro Vascello di Roma, “HYBRIS” di Antonio Rezza e Flavia Mastrella.
“È una bella serata, perché rovinarla con l’amicizia.”
Una porta come fulcro nel testo scritto da Antonio Rezza, e nell’habitat creato da Flavia Mastrella e interpretata sul palco, insieme allo stesso Rezza, da Ivan Bellavista, Manolo Muoio, Chiara Perrini, Enzo Di Norscia, Antonella Rizzo, Daniele Cavaioli, Maria Grazia Sughi.
Una porta che è però una finestra sul mondo, quello nostro interiore, sulla coscienza e sulle molteplici personalità che ci affollano. O, forse, sulla nostra unica vera personalità: quella irrazionale, senza filtri sociali che finalmente lascia strabordare l’Hybris, la tracotanza che gli dei greci punivano negli uomini, un’arroganza e una sicurezza eccessive che invece raccontati da Rezza ci trascinano, fanno identificare.
“Dei giovani, mi spiace che non potrò vederli morire tutti.”
Rezza, con un’invidiabile energia, sul palco sposta, apre, chiude una porta sui tanti pezzetti che siamo in mezzo a una vetrata, liscia, continua, divisoria. Boccate d’aria dal mondo esterno che tirano fuori quello che si pensa, soprattutto quello che si pensa e non si dice. Perché poi gli altri, chissà. In un’eterna dicotomia tra dentro/fuori, il nostro dentro/il loro fuori.
L’inconscio come pretesto funzionale a battute sagaci, frecciatine politiche.
La (s)drammatizzazione dei rapporti umani, dei rapporti in famiglia, quella delle radici/pendici e quella che ci creiamo nel corso della vita.
Il racconto di un circolo vizioso, fatto anche di solitudine, a volte necessaria per sopravvivere al rumore esterno.
E quella porta mobile, sa trasformarsi in un’arma: spara le autofucilate che imponiamo al nostro irrazionale per non rischiare di darle a qualcun altro. Da quella porta, l’arte di sopravvivere al quotidiano, al trauma, al mondo: un fischietto con bestemmia incorporata lo vorremmo tutti. E chi dice di no, sa di mentire.
Un Rezza che diverte, spiazza, fa pensare.
Un Rezza che ci piace molto.
Laura Franchi