Animalesco e poetica si incontrano al Teatro Kismet di Bari con lo spettacolo “L’ultimo animale”
Sipario aperto. Pubblico in sala e attrici già presenti sul palco. Corpi coloratissimi che eseguono quasi perfettamente una coreografia visibile da un tablet posto a terra. Ed è subito scontro, dialoghi frenetici, veloci tra due amiche Cristi e Guidi. La prima, in affitto a casa della sua amica, la quale è ossessionata dalle forme del suo corpo e dal cibo sano, mentre Guidi è una grande appassionata di cucina e adora l’artificialità. Due binari paralleli che molto probabilmente non si incontreranno mai, e finiranno per essere divorati dai loro sensi di colpa, dalle loro certezze, oscillando tra inadeguatezze e convinzioni.
Lo spettacolo “L’ultimo animale” risulta intriso fin nelle viscere di spietatezza e voracità, raccontato con un senso del grottesco che lascia lo spettatore in sala attonito, spaesato quasi smarrito dalle mille contraddizioni che il nostro io ci presenta. La regista Caterina Filograno (qui la nostra intervista) ha saputo magistralmente mettere insieme attrici come Francesca Porrini, Alessia Spinelli, Emilia Tiburzi e Anahì Traversi che con un registro estremamente comico, e a tratti violento e crudele, hanno dato voce a quella linea sottile che separa la vittima dal carnefice, l’oppressore dall’oppresso. Sul palco, un grande telo bianco con un buco, casa di due procioni di nome Proc e Chino, e di un bruco chiamato Bruka, creature che instaurano un rapporto di dipendenza ed esclusivo con Cristi, che conferisce loro la speranza per una vita migliore fuori dal buco, e soprattutto cibo. La promessa di libertà, tuttavia, si trasforma ben presto in una trappola tramata da Cristi manifestando dinamiche relazionali distorte e manipolatorie. Dinamiche che si romperanno, e che verranno fagocitate per soddisfare un bisogno da parte degli animali dei due procioni, quello di essere nutriti. Il cibo diventa quindi simbolo di forza, sopraffazione e potere dove non è possibile la salvezza.
L’aggressività e la fame emotiva lasciano spazio ad un’interminabile coreografia di corpi che si muovo e ballano ancora e ancora. Lo spettacolo “L’ultimo animale” è andato in scena sabato 23 al Teatro Kismet di Bari nella rassegna “Bagliori” curata dalla direzione artistica di Teresa Ludovico.
Lucia Amoruso