ANDY-MORGAN AND THE WHITE DUKES AL TEATRO GOLDONI DI VENEZIA
“We can be Heroes, just for one day
We can be us, just for one day”
“Possiamo essere Eroi, solo per un giorno
Possiamo essere noi, solo per un giorno”
Heroes, David Bowie
Suonare nell’antico teatro di Venezia, il Goldoni, è di per sè già un’esperienza toccante, ma addirittura suonare e cantare David Bowie, può essere addirittura mistico. Andy e Morgan, ex Bluvertigo, con la cover band White Dukes, le esperienze mistiche le sanno sicuramente padroneggiare e trasmettere. Camminare nel centro storico veneziano, vicino a Piazza San Marco e poi giungere al teatro, carica già gli spettatori di forte aspettativa, in un grande scenario ci si aspettano forza e padronanza.
Prima del concerto, Morgan appare a sorpresa sul palco e parla a ruota libera del cantautore-icona mondiale scomparso nel 2016: con la passione e l’amore che lo contraddistinguono, cerca di comunicare per pochi minuti i testi filosofici di Bowie, la sua moderna e nuova capacità di raccontarsi anche nell’essere depressi,la sua eterna sapienza musicale e, infine, esclama che Bowie no, non doveva morire! Marco Castoldi, fondatore nel 1991, con Andrea Fumagalli, degli sperimentali e innovativi Bluvertigo, è l’uomo giusto per raccontare David Bowie, fosse solo per la consapevolezza. Ma il tempo per parlare è poco e il sold out del Teatro attende l’inizio dello spettacolo che fin dall’inizio si rivela quasi perfetto.
Alberto Linari alle tastiere, Alessandro De Crescenzo alla chitarra, Marco Vattovani alla batteria, Max Pasut al basso e Nicole Pellicani,voce femminile. Andy-Andrea Fumagalli, sax e tastiere, è una voce potente e bellissima. Il sound potente e iniziale di “Station to station” prepara alle esecuzioni della serata e le proiezioni di immagini di Bowie con opere d’arte in stile pop rendono il tutto elegantemente ipnotico. Il repertorio dei pezzi del Duca Bianco sono del periodo 1971-1997: da “Stay a Life on Mars?” (versione solista al piano di Morgan), “Under Pressure” e “Rebel Rebel”, “Space Oddity” e poi “Let’s dance” e “Starman”, “Ashes to ashes” e naturalmente “Heroes”. Le esecuzioni convincono e stregano il pubblico. Non è sufficiente essere fan di un artista di fama mondiale, è necessario saperne essere notevoli interpreti e Andy & The White Dukes fanno rivivere Ziggy Stardust in una serata davvero speciale. Morgan, special guest, è un ardito instancabile sperimentatore che si muove sul palco, cantando e suonando, chiamando il pubblico a seguirlo nei ritornelli celebri:
“My mother said
to get things done
you’d better not mess
with Major Tom”
L’amore per David Bowie è palpabile e probabilmente, a livello nazionale, Andrea Fumagalli è davvero uno dei pochi a cantarne cover credibili e godibili. Altro ospite della serata è il nobile veneto napoletano Maurizio Agosti, Principe Maurice, eclettico personaggio della realtà carnevalesca veneziana, famoso per le direzioni artistiche delle maggiori discoteche italiane, eccentrico attore, maestro di cerimonie, che sale sul palco per nobilitare alcuni versi e concetti dell’artista scomparso.
Andato in scena il 9 gennaio 2019.
Silvia Paganini