Amori e tradimenti, vendetta e orgoglio al teatro Garibaldi di Bisceglie
BEATRICE: Pazzo da chiudere sarete voi!
CIAMPA: Nossignora, Lei. Per il suo bene! E lo sappiamo tutti qua, che Lei è pazza. E ora deve saperlo tutto il paese. Non ci vuole niente, sa, signora mia, non s’allarmi! Niente ci vuole a far la pazza, creda a me! Gliel’insegno io come si fa. Basta che Lei si metta a gridare in faccia a tutti la verità. Nessuno ci crede, e tutti la prendono per pazza.
Queste le parole di Pirandello, vissute nel corpo e nell’anima di sette formidabili attori Daniela Marra, Valter Malosti, Paola Pace, Vito Di Bella, Paolo Giangrasso, Maria Lombardo, Roberta Crivelli sotto la guida di Valter Malosti che hanno incantato tutto il pubblico del Teatro Garibaldi di Bisceglie con una bravura indiscussa. Le luci e le scene rispettivamente di Francesco Dell’Elba e da Carmelo Giammello e i costumi di scena, molto ricercati, sono di Alessio Rosati; lo spettacolo ha ricevuto il sostegno del Sistema Teatro Torino.
Pulsano le parole forti, graffianti e provocanti del Pirandello e, grazie alla verve dei sette, la resa e la messa in scena è magnifica, onirica e molto ironica. Il mondo della casa, le quattro pareti domestiche sono rese con grandi pannelli nero lucido, un enorme specchio e moltissime valigie come se si stesse sempre aspettando qualcuno prima di partire o che si è appena tornati.
Al centro del palco una enorme pedana sopraelevata a dare l’idea di una grandissima scacchiera. Le pedine/attori salgono e scendono, affacciandosi come per buttarsi giù nel dirupo della vita, delle incertezze e della follia, protagonista indiscussa di tutta la pièce teatrale. Il nero lucido dei pannelli riflette le vite in scena, anime, corpi, parole che si specchiano, si incrociano per poi cadere nella follia, nella pazzia che ci conduce a indossare un berretto a sonagli.
Una donna, Beatrice, che rivendica il suo diritto di essere madre e moglie in un mondo dove le convenzione e le apparenze sono più importanti della verità, dell’amore della felicità individuale e collettiva, una società mossa da convezioni e dall’idea che cosi dev’essere perché cosi è da sempre e non si può cambiare. Pirandello protagonista e uomo del suo tempo ci dipinge la sua società, lasciandoci ancora oggi con la domanda se questo dipinto sia cambiato oppure è ancora lì, immutato.
Lucia Amoruso