“Amore Colpevole”: l’autobiografia di Sof’ja Tolstaja
Fortemente biografico “Amore colpevole” (La Tartaruga, Collana Narrativa Straniera, pp. 155, euro 16,15) è un romanzo intenso e profondo, un romanzo che indaga con passione sui sentimenti, sul matrimonio e soprattutto sulla gelosia incontrollata. Con questo amore colpevole Sof’ja Tolstaja (quasi in prima persona – è facile rintracciare molti riferimenti autobiografici) ci narra le vicende di Anna e del suo amore struggente, puro, platonico, costretto a soccombere perché crede nel matrimonio e non vuole tradire.
“Anna è molto sentimentale. Lei sogna un amore puro e ideale quasi come una preghiera”
Anna, giovane bella e solare piena di vita e di elevate aspirazioni, ha solo diciotto anni quando il trentacinquenne principe Prozorskij la chiede in sposa. Convinta di aver trovato in lui – uomo affascinante, colto e ricco (“Non era bello, ma era estremamente raffinato. La sua erudizione e la sua ricchezza gli avevano aperto tutte le porte”) – il vero amore, lo scopo cui dedicare la propria esistenza, lo sposa.
“«Je crain d’aimer le prince» rispose di slancio Anna, portandosi la mano al petto come se volesse arrestare i battiti del cuore”
Ma ecco, il disincanto, subito dovrà scontrarsi con un marito capace di concepire l’amore solo come possesso carnale. Il marito, un uomo che non vede al di là di un bel viso o di un bel corpo, un uomo incapace di comprendere gli atteggiamenti e le intenzioni della moglie, un uomo accecato dalla gelosia, che la farà soccombere.
Anna invece, donna innamorata dell’amore – “In amore non ci si può fermare a metà strada, l’amore esige una dedizione totale” – nonostante le diversità caratteriali con il marito, cerca di vivere la propria vita in favore di qualcosa di superiore. Il tenero sentimento che la legherà ad un altro uomo invece sarà frutto di affinità caratteriali, passioni in comune e bontà d’animo e sarà un sentimento spirituale, puro e casto
«E di che può vivere allora l’amore, principessa? Vivere a lungo, intendo…»
«Certamente solo di spiritualità. Un amore così è eterno, non ha fine».
«Lei crede che possa vivere esclusivamente di spiritualità?»
«Non saprei, ma in ogni caso prima di tutto di spiritualità, in questo risiede l’autentica felicità»
Quella felicità che le fu tolta dall’amore cieco di un marito ossessionato dalla sua bellezza e dal possesso carnale.
È proprio leggendo la breve autobiografia di Sof’ja, nelle ultime pagine del libro, che si comprende quanta vita vera sia stata riversata tra le pagine del romanzo: Anna è Sof’ja e Prozorskij è Lev.
Il romanzo è un’esaltazione di sentimenti veri: l’amore per la vita in ogni sua forma, la solitudine degli intenti e dei disincanti inevitabili nel confronto con la vita, la passione carnale che diventa delirio e prevaricazione, la gelosia che diventa pazzia. “Amore Colpevole” è un romanzo che colpisce nel profondo ogni lettore attento e sensibile, un romanzo che si legge con amarezza, quasi disilludendosi gradualmente insieme alla protagonista.
Rina Spitaleri