“Amanti e Rivali” di Cinzia Tani è il terzo capitolo della trilogia dedicata agli Asburgo
“Mamma, stavo pensando a questo palazzo e a Toledo. Cosa è stata per noi questa città, una maledizione o una benedizione?”
“Amanti e Rivali” di Cinzia Tani (Mondadori, 2020, pp 370, eur 20) rappresenta il terzo capitolo della trilogia “Volo delle Aquile”, dedicata agli Asburgo.
L’ Europa vive uno dei più cruenti episodi di guerre tra cattolici e protestanti, lo testimoniano episodi come la Notte di San Bartolomeo in Francia, tra il 23 e il 24 Agosto 1572 in cui vennero trucidati uomini, bambini e donne, perché si erano macchiati di una grave colpa, quella di essere ugonotti. Il re francese Carlo IX, spinto dal suo mentore e dalla propria madre, passò alla storia per esserne il mandante. A sua volta, la regina Elisabetta, in Inghilterra, fece imprigionare e successivamente decapitare la cattolica Maria Stuarda. In Spagna, il clima è cupo, spaventosamente instabile, impregnato di religione cattolica, quella insidiosa, spaventosa, crudele; quella che viene sancita dal Tribunale della Santa Inquisizione, famoso per aver trucidato innocenti, presunti figli del demonio, torturati affinché confessassero colpe che non avevano mai commesso. L’Europa in questo periodo ha le mani sporche di sangue, è spaventosa. In questo oscuro quadro storico, in cui si svolgono gli eventi che hanno determinato il futuro del vecchio continente, Cinzia Tani, ambienta il suo romanzo, in cui le protagoniste sono le donne, subdole cospiratrici sui destini dei regni.. Anna de Mendoza, Caterina de’ Medici, Elisabetta, Sofia, Dorotea, raccontano l’epoca sussurrandola, coinvolgendo il lettore, spingendolo in prima fila durante le battaglie, facendogli spiare dal buco di una serratura gli intrecci amorosi, i tradimenti, le macchinazioni di meretrici politiche che hanno determinato la storia del secolo.
Le guerre di religione che hanno macchiato con il sangue versato, la Storia, volgono al termine, in seguito dell’editto di Nantes che riconosce la libertà di culto, ma per questo occorrerà giungere alle ultime pagine del libro. Corti sfarzose e luminose come quella francese, sommariamente moderne rispetto a quelle oscure e impregnate di religione come quella spagnola, fanno da sfondo alle note vicende. Rivalità tra uomini e rivalità tra donne avvincono il lettore, che spesso stremato dagli eventi narrati, non riesce ad abbandonare il romanzo, se prima non è giunto all’ultima pagina. Eventi appresi sui libri di scuola, qui riescono a chiarire dubbi ed incomprensioni che i testi scolastici non potevano spiegare, perché qui il lettore è protagonista e non solo spettatore. Dopo circa un secolo, nel 1599, a Toledo, lontano da battaglie e sfarzi della corte, nella loro antica dimora, gli Acevedo si riuniscono. La famiglia è stata vittima di numerose tragedie. La campagna, con i suoi silenzi e suoni trasmette finalmente quella serenità tanto agognata durante la lettura, trionfa così la vita, con Alma, pura e incorrotta, eterea nella sua eterna fanciullezza.
Un romanzo fatto di Storia e di sentimenti, quella della Tani. Il lettore, qui impara a vestire i ruoli controversi, opposti che gli eventi impongono, diventa finalmente protagonista di ogni singola azione.
Marisa Padula