ALTERNANZA SCUOLA LAVORO – TEATRO CHE PASSIONE!
Chi è il critico teatrale? Cosa significa significa scrivere una recensione? Come si fa a restituire – tramite i nostri occhi – le movenze e le parole di chi è sul palcoscenico? Quali sono gli elementi fondamentali per costituirne la corretta strutture?
“Siamo il frutto di esperienze che conosciamo per sentito dire. Vissute mai. Ma la conformazione del DNA è a doppia elica: una gira sulla vita dei genitori, l’altra su quella dei figli. La mimesi fantastica farà il resto. Platone si era già espresso in merito alla produzione di false immagini, che poi sono gli idoli che innalziamo, per necessità. Le due eliche, per gioco naturale, partecipano alla vita. Madre, Padre … e così sia per la stirpe. Come in un tableau vivant di arte sacra, tra luci soffuse, madre e figlio si manifestano come un granitico tutt’uno. Al Teatro Piccolo Eliseo dal 7 al 17 marzo 2019 Fausto Russo Alesi e Imma Villa in scena per «Regina Madre» di Manlio Santanelli con la regia di Carlo Cerciello. Il luogo deputato è un enorme letto bianco dove si muovono i due protagonisti, la Regina madre e Alfredo, suo figlio”. (estratto della recensione di “Regina Madre” da Meddi Magazine)
Quando il lavoro diventa passione accade sempre la magia. Le parole si innalzano a mezz’aria, ne sentiamo stupidamente anche il profumo, che non può essere che di fiori.
“Racconta Alfredo, in pieno delirio, di aver mangiato la moglie, certo, solo dopo aver svuotato la dispensa, dopo molti amplessi, e aver mangiato tutti i fiori del suo giardino innevato. C’è poesia nel testo di Santanelli, c’è poesia pura nell’interpretazione di Fausto che mi ha fatto sentire in bocca il sapore di colorati gerani.”
E poi si condivide, avviene uno scambio inaspettato. Ed è quello che è accaduto ieri al Teatro Piccolo Eliseo dove la critica teatrale Veronica Meddi ha incontrato i ragazzi delle classi III, IV, V di più scuole romane che, per il loro percorso di ASL (denominato con la nuova normativa Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) e quindi di esperienza lavorativa, hanno scelto, appunto, il teatro. Si comincia con la spiegazione delle regole dato che, come diceva André Gide “L’arte muore di libertà e vive di costrizioni” ci spiega Veronica Meddi, ma ci svela anche che, molte delle regole, un buon critico spesso tende a dribblarle, rispettando però sempre i ruoli e il lavoro di chi, dal palcoscenico, si espone mettendosi in gioco e regalando emozione e cultura:
“Chi dà corpo e anima a questo personaggio che, già ci sembra di conoscere un po’, è Imma Villa, attrice fine e raffinata, sanguigna, dunque, carnale. È vulcano che scaglia verso il pubblico, con estrema precisione e maestria, tutte le parole di questa esistenza che con il parto si è nobilitata. È lei la Regina, appunto. Giocando, Imma Villa, crea altre identità e governa i tempi.”
Dalle precise e doverose spiegazioni tecniche – che per alcuni potevano sembrare (perché no!) noiose – si arriva a una lezione collettiva dove sono anche i ragazzi a spiegare perché amano e perché fanno teatro. Ci vogliono capacità, empatia passione per vedere ciò che è accaduto ieri in sole due ore di ricchezza. Perché noi diamo tanto ai ragazzi ma ciò che ciò che loro, se ben stimolati, sono in grado di restituire, vale molto di più.
Marianna Zito