ALKESTIS 2.1 allo Spazio Avirex Tertulliano di Milano
La sala e buia, inizia un dialogo tra un uomo e una donna, serrato, già forte, che ancora cela l’ambiente e i dettagli della storia. Poco dopo delle luci stroboscopiche illuminano il palco, che è uno studio fotografico, con una modella impegnata a posare per un fotografo.
Alcesti è la modella, una bellissima Lucia Bianchi, cauta, ma determinata, la sua vanità l’ha portata dal fotografo Pigmalione, interpretato da Alessandro Lussiana: vuole essere scelta per poter lavorare con lui e diventare famosa. Pigmalione è rude, spietato e da subito mette alla prova Alcesti, la insulta, la provoca, la turba e si diverte. È ossessionato dalla foto perfetta, che non comprende solo la bellezza: desidera portare a compimento lo scatto che lo potrebbe immortalare per sempre nell’Olimpo della sua professione. Questa ossessione lo infesta e tempo addietro l’aveva spinto sull’orlo del suicidio, che non era riuscito a compiere solo perché il desiderio di successo aveva avuto il sopravvento. Decide di scegliere Alcesti per realizzarlo, vedendola in un certo senso simile a se stesso, ma col tempo non basta più il trattamento rigido e inflessibile, non basta più il sacrificio e spinge ancora più in là il confine della pazzia, chiedendo e pretendendo da Alcesti cose sempre più estreme. Ma, da persecutore di Alcesti, Pigmalione diventa anche persecutore di se stesso e ha scelto, non a caso, il suo pseudonimo volendo rievocare lo scultore che ha creato la statua perfetta e che ha ottenuto dagli dei la grazia di poterla trasformare in essere umano.
Questa statua di perfezione è presente nello spettacolo, interpretata dal Francesca Accardi, e rappresenta il punto di crisi del fotografo: lo spinge in un vortice di tormenti, rappresenta la sua ossessione in carne e ossa e che le dà la parola. I tre personaggi ruotano, si incrociano e alla fine trovano un comune destino; il testo, scritto da Johannes Bramante, che firma anche la bella regia, è originale intenso e con un ritmo incalzante che evidenzia la bravura dei tre attori in scena.
Uno spettacolo ALKESTIS 2.1 che abbiamo visto al Teatro Avirex Terrtulliano di Milano, che mischia l’antico e il moderno, il secondo capitolo di una trilogia iniziata con “il complesso di Antigone” e conclusa con “Vertenze politiche su una versione pornografica del Mito di Pasìfa”.
Roberta Usardi