“Alfabeto Pasolini” di Marco Antonio Bazzocchi
“Alfabeto Pasolini” (Carocci, pp. 189, euro 15) di Marco Antonio Bazzocchi, professore ordinario di letteratura italiana contemporanea e letteratura dell’età romantica all’Università di Bologna, torna in stampa per la seconda volta, in occasione della nascita del poeta e scrittore friulano. Rinasce in egual modo, sotto forma di alfabeto, cioè nozioni agili per entrare all’interno delle opere e del pensiero pasoliniano. Ma l’autore lo affina con modifiche e aggiunte che ci permettono di avere un’idea di insieme “da un’opera all’altra, da un genere all’altro”.
Ed ecco allora un alfabeto di parole care a Pasolini, personaggi che gli sono stati vicino fisicamente e ideologicamente, i titoli delle sue opere e le città che ha toccato con i suoi passi. Si inizia con Abiura che, paradossalmente, è l’ultimo dei concetti del percorso ideologico pasoliniano. Con l’abiura si rinnega una parte del proprio passato, ci si identifica diversi da ciò che si è stati, ed è ciò che Pasolini farà con la Trilogia della Vita. Troviamo, ad esempio, Bologna, città natale del poeta e della sua presenza nell’Edipo re. E Maria Callas, Caravaggio, Roberto Longhi, sua Madre e Ninetto, il concetto di Omosessualità; e ancora Rosada, la prima parola della sua poesia e Teta Veleta, l’espressione che utilizza per parlare del sorgere del desiderio sessuale. Ogni parola di questo elenco alfabetico è correlata alle altre e, insieme, contribuiscono a tracciare un filo ricco ed esaustivo del pensiero del nostro amato scrittore.
Marianna Zito