Alessio Creatura e il nuovo singolo “François” – L’intervista
Il 17 aprile 2020 è uscito il nuovo singolo di Alessio Creatura, dal titolo “François”, prodotto e arrangiato da Max Corona e Cristian Bonato. Abbiamo fatto alcune domande ad Alessio, che torna con questo nuovo singolo dopo una pausa di due anni.
Con questo brano hai dato voce alle donne, incitandole a reagire, qual è stata la genesi di questo brano?
Questa canzone è nata da un forte spirito di osservazione e credo anche da una spiccata sensibilità, che mi porta spesso a non essere indifferente ai mali del mondo, alle violenze e alle ingiustizie. Viviamo, alle soglie del 3000, ancora in una società indubbiamente maschilista e prepotente, molte donne sono spesso discriminate, vittime di violenze fisiche e psicologiche e di ogni altra bruttura si possa immaginare. Così ho pensato di di dar voce a François, così come anche a tutte quelle donne che dopo tante sofferenze riescono a reagire inizialmente creandosi una corazza, mostrandosi aggressive, mascoline per poi ritrovarsi vincenti grazie alla loro femminilità, sensibilità e coraggio.
Nel 2018 era uscito il singolo “Neanche la metropolitana”; ora, a due anni di distanza torni con l’energia di “François”, è l’anticipazione di un album?
Da qualche mese ho firmato un contratto discografico con l’etichetta Azzurra Music. Crediamo molto in questo progetto il quale magari ci porterà anche alla pubblicazione di un album. Per ora è prematuro parlarne, anche se posso dirti che il materiale c’è.
Come stai vivendo questo periodo di clausura, hai trovato ispirazione per nuove canzoni?
È un periodo per me di grandi riflessioni. Sto cercando di metabolizzarlo, sono sicuro che questo momento così drammatico per tutta l’umanità sta sedimentando e lasciando traccia nella mia anima. Sicuramente sarà fonte di ispirazione e mi porterà a nuove canzoni..per ora sono sulla riva del fiume ad aspettare ed osservare. Cerco in qualche modo di tenermi impegnato nella promozione di questo nuovo singolo.
Hai collaborato, negli anni, con molti artisti e hai aperto concerti di Roberto Vecchioni, Riccardo Fogli e i Nomadi, qual è stata fino ad ora l’esperienza per te più significativa?
Sicuramente l’apertura al concerto di Roberto Vecchioni. Quanta energia quella sera, quanto entusiasmo. Mi brillavano gli occhi dalla gioia! Roberto aveva da poco vinto il festival di Sanremo con “Chiamami ancora amore” ed io mi ritrovai davanti più di cinquemila persone, fu davvero fantastico.
Con chi ti piacerebbe collaborare?
Ti rispondo forse in maniera inaspettata. Molti artisti con cui collaborerei oggi purtroppo non ci sono più, essi vivono nell’olimpo dei grandi cantautori. Se ti devo fare un nome, mi sarebbe piaciuto tanto poter collaborare con l’immenso e compianto Rino Gaetano.
Roberta Usardi
Fotografia di Stefano Cappelli