“Alchemico Legame” di Antonio Scardino
“Un medico di famiglia che cede alla pietas a causa del proprio lavoro non è strano: sta facendo il proprio mestiere fino in fondo.” Alchemico Legame, A. Scardino (Introduzione)
La raccolta di racconti “Alchemico legame”, (editore indipendente Liberando le gomene XXMM, pp. 157, Euro 15,60), dell’autore e medico Antonio Scardino narra delle esperienze coi pazienti nel suo ambulatorio nel comune di Monlhéry, alle porte di Parigi. Ogni racconto è un paziente, e ognuno di loro rappresenta un mondo con il quale si instaura una relazione che va al di là del rapporto, spesso asimmetrico, medico-paziente.
“…esistono virtuose eccezioni, parliamo di Medici (con la M maiuscola)…questo Medico originale ascolta, parla poco, scrive di ciò che gli accade dentro dopo aver affrontato il sentire di chi incontra in ambulatorio.” come scrive il Prof. Gianni Montesarchio nella postafazione del libro.
Antonio Scardino ci sorprende ancora una volta con un viaggio molto umano e intimo che ci racconta la sofferenza di chi ha bisogno di aiuto e di chi quell’aiuto cerca di darlo con tutti i mezzi a sua disposizione. A volte aiutando se stesso. Questa raccolta di racconti è un diario di viaggio interiore, affrontato ogni giorno e ad ogni cambio di paziente. Una porta si apre dalla sala d’attesa per lasciare entrare un nuovo universo di sintomi, bisogni, emotività, vissuti a volte troppo dolorosi perché il corpo possa sopportarli e si ammala. Alla fine di ogni visita il paziente passa per una porta secondaria: “l’uscita degli artisti” come la chiama Antonio Scardino. Lo studio medico da semplice ambulatorio a percorso di guarigione. Non si ripercorre la stessa strada per uscire, non si torna indietro. Una metafora logistica l’ambulatorio di questo medico; si entra da un ingresso, si attende tutti insieme nella sala dove non si è soli con il prorpio malessere, un luogo di comune attesa dove fare mente locale. L’attesa a volte diventa pretesa di una soluzione, una risposta, una cura. Ma non sempre la risposta è una composizione chimica, a volte, quando è possibile, la porta secondaria è una via d’uscita consapevole dal malessere interiore e non solo fisico.
Antonio Scardino è uno scrittore eclettico, capace di approcciarsi a vari generi letterari con un linguaggio polivalente, mai uguale a se stesso. Soprattutto non ha paura di portarci con sé e mostrare la sua personale ricerca perpetua di crescita interiore.
Il titolo: “Alchemico legame” ha una funzione paratestuale rivelatrice. L’alchimia ha a che fare con un legame che si rifà a concetti antichi, qualcosa che ci riporta a civiltà lontanissime dove l’uomo era legato a tutto ciò che lo circondava; dove anche la lingua nasceva per esprimere concetti legati alla terra, alla vita, alla morte. L’alchimia non si lega al mero esperimento scientifico, molto prima del concetto Illuminista di scienza, essa si propone di conquistare l’onniscienza. Il processo alchemico si basava sulla fusione di discipline ed elementi alla ricerca di una trasmutazione. L’obiettivo era la cura attraverso il cambiamento, un processo che avrebbe portato alla liberazione spirituale. Il significato del processo alchemico è dunque solo apparentemente materiale. Tali trasformazioni sono considerate un percorso per giungere ad uno sviluppo interiore, spirituale.
Paziente e medico, in questi racconti, scambiano e instaurano un legame, alchemico appunto. Il paziente a volte non si accorge del passaggio che sta compiendo, il medico, l’autore di questa narrazione, sì. E lo annota, per noi.
Federica Scardino