Alberto Lombardi e il nuovo singolo “Rich” – L’intervista
Dal 2 ottobre è in rotazione “Rich” il nuovo singolo del cantautore e chitarrista rock Alberto Lombardi tratto dal nuovo album “Home”, mixato da Bob Clearmountain, il leggendario fonico di Bruce Springsteen e Rolling Stones e con la partecipazione delle cantanti storiche degli Chic, Norma Jean Wright e Luci Martin. Al momento l’artista è in tour con il progetto Alberto Lombardi Stratocaster Tribute. Gli abbiamo fatto qualche domanda per andare più a fondo nella sua musica.
Nel tuo nuovo singolo “Rich” canti “Happiness is a choice, speak your inner voice” perché, nonostante la si cerchi ovunque, la felicità è insita in ognuno di noi? La ricchezza e la felicità per te sono la stessa cosa?
Bella domanda! La felicità è uno stato mentale, di conseguenza dipende da noi. Non è facile ma è possibile, è il messaggio del buddismo e dello stoicismo. La ricchezza é una delle cose a cui si da il potere di renderci felici, ma quella materiale ha dato prova di non avere questa capacità. Superata la sussistenza di base, ogni acquisizione di un bene materiale ha un potere effimero. La ricchezza della vita, del tempo a nostra disposizione è un’eccezione. Quello è davvero l’unica cosa che possiamo usare per essere felici, dando valore al nostro percorso, alle sue esperienze, belle e brutte. Anche essere tristi può rendere felici.
In “Rich” c’è un cameo di Bob Marley che rende il messaggio della canzone ancora più profondo “my richness is life”. Quanto, a tuo parere, i beni materiali influiscono sul concetto di ricchezza?
Ops, in parte ho anticipato la risposta, ma aggiungo che a volte sono proprio un peso. Nel senso che essere intrappolati dall’accumulo di cose superflue ci porta a trascurare le parti della vita che invece ci rendono davvero felici, gli affetti, la costruzione di cose belle e utili non solo a noi ma a tutti.
Oltre al video di “Rich” hai pubblicato anche un tutorial sul solo del brano, svolgi abitualmente l’attività di insegnante oltre a quella del musicista e cantante?
Insegno da quando avevo 16 anni, il che fa 30 anni di lavoro ahaha, ma non lo faccio intensamente, più che altro alcune lezioni di perfezionamento a chitarristi che già hanno una preparazione. A volte mi trovo ad insegnare anche produzione e ultimamente a come mettere in piedi uno streaming per i social di qualità. Però sto pubblicando un po’ di tutorial sul mio canale YouTube e vedo che vanno molto bene, quindi ne farò di più.
Quali sono i tuoi prossimi progetti? Uscirà un terzo singolo da “Home”? Hai in programma dei concerti?
Sì, il terzo singolo sarà la title track, “Home”, una ballad sul valore degli affetti. Continuerò a fare i miei “Monday Live”, dei mini concerti one lunedì alle 21.30 sui miei social, che è una bella scoperta dal lockdown, posso interagire molto con chi segue la diretta. Spero poi di rifare un tour americano in primavera se il virus lo permetterà, perché a gennaio ho ricevuto il visto lavorativo per li artisti nel Stati Uniti, che è stato un costosissimo calvario e lo voglio sfruttare! Poi mi diverto, suono la chitarra acustica, che è un’altra delle mie passioni, alla Tommy Emmanuel, quindi chitarra sola, senza voce o altri strumenti. Ovviamente ci metto dentro anche qualche canzone delle mie.
Sei chitarrista, cantante, autore, produttore, arrangiatore (e molto altro!) e hai collaborato fino a oggi con tantissimi artisti italiani e internazionali, ma dove nasce Alberto Lombardi e come move i primi passi verso la sua strada musicale?
Il mio lavoro principale è suonare con cantanti o gruppi, ultimamente Massimo di Cataldo o la Rino Gaetano Band che il tributo formato dalla famiglia di Rino. Ma ovviamente il Covid ci ha inchiodati. In più ho uno studio di registrazione e produco dischi di altri cantautori, oltre che i miei. Ho cominciato al liceo ad avere un gruppo e suonare ad eventi o scolastici o proprio organizzati da noi in qualche tetro locale. Penso che la svolta definitiva sia stata a fine liceo. ho deciso di non fare l’università e di studiare musica in America, a Hollywood. Quando sonno tornato ho iniziato quasi subito a a fare tour e produrre dischi poco prima del 2000.
Quali chitarristi emergenti segnaleresti nella scena musicale contemporanea?
Premesso che anche io mi sento un emergente nonostante l’età, segnalo due amici. Per l’acustica mi piace molto Shane Henessey, irlandese, per l’elettrica Davide Pannozzo, un grande chitarrista di Blues moderno che vive a New York.
Qual è un sogno che ancora non hai realizzato?
Fare un bel tour con la mia musica invece che con quella di altri, e veder crescere un mio progetto che è una tributo alla Stratocaster, dove suono tutti i grandi successi letti a questo strumento, da Hendrix ai Pink Floyd, Jeff beck e Clapton ecc.
Roberta Usardi
http://www.albertolombardi.com
https://www.facebook.com/albertolombardimusic/
https://www.instagram.com/albertolombardimusic
alber