AL TEATRO VASCELLO ARRIVA “GISELLE” DEL BALLETTO DI ROMA
In scena al Teatro Vascello di Roma il balletto classico-romantico “Giselle” dal libretto di Théophile Gautier e Jules-Henry Vernoy de Saint-Georges. Il balletto fu rappresentato la prima volta a Parigi nel 1841 dalla ballerina italiana Carlotta Grisi. Venne musicato da Adolphe-Charles Adam, uno tra i più celebri compositori di musiche per balletto.
La storia narra di una contadina, Giselle, che amava danzare. Giselle era innamorata di Loys ed era ricambiata. Un giorno un suo spasimante le dice che in realtà Loys si chiamava Albrecht ed era un principe, promesso sposo sin dalla nascita alla figlia del duca di Curlandia. Giselle doveva dunque rinunciare al suo amore. La fanciulla sprofondò così nella disperazione e ne morì trasformandosi in una delle “Villi”, gli spettri di fanciulle morte prima delle nozze che vagano di notte nel bosco in cerca di vendetta contro chi le ha tradite e abbandonate. Con il suo grande amore, Giselle riuscì a salvare il suo amato dalla vorticosa danza che lo avrebbe condotto alla morte e lo abbracciò per l’ultima volta.
In questi centosettantacinque anni dalla prima rappresentazione di “Giselle” il balletto non ha mai smesso di trasformarsi. Grazie ai coreografi Chris Haring vincitore del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 2007, oggi uno dei più apprezzati coreografi della scena performativa contemporanea e Itamar Serussi Sahar che da quando ha quindici anni vede un crescendo della propria carriera fino ad arrivare nel 2014 ad essere coreografo residente per Scapino Ballet (Rotterdam, NL). Il suo stile è personale e sperimenta i limiti fisici attraverso l’umorismo e l’improvvisazione cercando di andare oltre la danza tradizionale. Il suo lavoro è giocoso, leggero ed elegante e i suoi pezzi sono il risultato di una sinergia con ciò che lo circonda e con i suoi danzatori.
La meravigliosa compagnia di ballerini è composta da: Paolo Barbonaglia, Francesco Saverio Cavaliere, Riccardo Ciarpella, Roberta De Simone, Monika Lepisto, Mateo Mirdita, Kinui Oiwa, Eleonora Pifferi, Giulia Strambini, Simone Zannini.
Il balletto è composto di due atti. Nel primo atto, ideato da Itamar Serussi Sahar, la follia amorosa di Giselle e la morte per essere stata tradita dal suo grande amore; nel secondo atto, firmato da Chris Haring, la trasformazione e la vendetta delle “Villi” in un mondo ultraterreno. La profonda rielaborazione delle musiche di Adolphe Adam, a opera di Richard Van Kruysdijk e Andreas Berger, sostiene entrambi gli atti collocando la danza in una dimensione che consente a ogni spettatore di creare la propria storia grazie alle evocazioni ritmiche e a quelle del gesto. La “Giselle” che il balletto di Roma ha portato in scena non vede soltanto la figura del personaggio principale, ma ciò che arriva al pubblico è quello di un sentire esteso e molteplice dato dai ballerini e dalle coinvolgenti luci della scena. La sua identità non è più incarnata in un ruolo, ma agisce come una lente attraverso la quale ognuno osserva il mondo intorno a sé. I body che indossano i ballerini nel primo atto sono trasparenti, proprio per far vedere l’essere in quanto è, carnale, dotato di corpo e sentimenti , i quali vengono espressi tramite la danza.
In scena dal 26 febbraio al 3 marzo al Teatro Vascello di Roma.
Sara Abbatiello