Al Teatro Libero di Milano rivive “Lenny Bruce” con la compagnia Effetto Morgana
Dal 30 maggio al 2 giugno 2019 è andato in scena al Teatro Libero di Milano “Lenny Bruce”, uno spettacolo che verte sulla figura del grande comico americano, che negli anni del dopoguerra fece grande scalpore.
Lenny Bruce (1925 – 1966) era un uomo con un dono enorme, quello della parola vera, di un modo di comunicare senza filtri, che negli anni ’50-’60, nell’apice del suo successo, segnò una rivoluzione per la comunicazione di massa. La sua vita è stata breve, ma ha lasciato il segno, Lenny non si è mai fatto intimorire e ha tracciato la sua strada creando un suo stile caratteristico, fatto di provocazioni, parole scurrili, termini espliciti che non erano mai stati pronunciati pubblicamente per senso del pudore. A quei tempi la libertà di parola era limitata entro limiti ben precisi e Lenny, per la sua indole trasgressiva, venne arrestato più volte, ma senza che questo lo scoraggiasse nel suo intento divulgativo. L’ascesa al successo non fu semplice, ma fondamentale fu l’incontro con la spogliarellista Honey Harlow, che diventò sua moglie. Pur avendo un rapporto piuttosto travagliato, arrivando fino al divorzio, rimasero sempre legati l’uno all’altra.
I soldi che riuscì a guadagnare divennero anche la sua condanna, perché vennero spesi non solo per le proprie comodità, ma anche per i vizi, come le sostanze stupefacenti, che gli causarono la morte a soli 40 anni per overdose. Quest’uomo, tanto amato e tanto odiato allo stesso tempo, ha portato una ventata di scandalo e di cambiamento nel mondo della stand up comedy, fu ispiratore e modello per i comici a venire e non solo negli Stati Uniti. I temi che Lenny affrontava, che ai tempi erano tabù, sono oggi all’ordine del giorno, con la differenza che all’epoca scattava automaticamente l’incarcerazione come punizione.
Sul palcoscenico Lenny prende corpo in un eccellente Fabio Banfo mentre la figura di Honey è interpretata dalla brava attrice nonché regista dello spettacolo Serena Piazza. Il racconto di lei si alterna alle esibizioni di lui, quasi sempre alla ribalta, con un savoir faire che cattura l’attenzione di tutto il pubblico. Lei invece racconta da un angolo di casa, come se stesse non solo rievocando Lenny, ma anche ripercorrendo tutta la sua vita in tempo reale. Da sottolineare la scelta della musica dal vivo, jazz, come uno dei temi preferiti di Lenny, con il pianoforte suonato da Riccardo Munari.
Uno spettacolo prodotto dalla compagnia Effetto Morgana, da non perdere e che ci auguriamo possa tornare presto sui palchi milanesi
Roberta Usardi