Al Teatro Eliseo di Roma arriva “N.E.R.D.s. – sintomi”
“Che cos’è che ci spinge a cercare l’amore? L’evoluzione della specie.”
In scena al Piccolo Eliseo di Roma “N.E.R.D.s – Sintomi” dal 26 al 29 settembre, scritto e diretto da Bruno Fornasari, co-direttore del Teatro Filodrammatico di Milano, con esperienza registica trasversale, che va dalla prosa alla lirica, al musicale e al multimediale. La prima nazionale dello spettacolo ha avuto luogo a Milano il 07 maggio 2015.
È una commedia amara “N.E.R.D.s – Sintomi”, in cui le battute si fanno sempre più pungenti. Con questo titolo Bruno Fornasari allude ai quattro fratelli protagonisti: Nico, Enri, Robi e Dani, “sfigati”, interpretati da Michele Radice, Tommaso Amadio, Umberto Terruso e Riccardo Buffonini. Ma in medicina N.E.R.D (Non Erosive Reflux Desease) indica il reflusso non erosivo, un classico bruciore di stomaco fastidioso ma apparentemente innocuo. Questo reflusso accompagna la vita dei personaggi nei momenti in cui vedono la verità su se stessi, circondata da teatrini e menzogne portate avanti da anni. Non è facile far chiarezza, guardarsi dentro nel profondo, non mentire agli altri ma soprattutto a se stessi. È impossibile permettersi un flusso costante di verità, per questo essere post moderni è un adattamento darwiniano, una strategia di sopravvivenza più efficace, rispetto al mondo ordinato di certezze assolute che ci ha preceduto. Ed è proprio per questo che “cadiamo”, perché in questo post modernismo, dove ci siamo trovati catapultati, ci mancano le basi, quelle idee di stabilità e sicurezze che ci offrono per primi i nostri genitori, la famiglia tradizionale. Ed ecco una delle domande salienti che si pongono i protagonisti: “come fanno mamma e papà ad essere così felici dopo 50 anni di matrimonio?”. Ciò che possiamo dire è che la differenza tra la famiglia tradizionale e la famiglia post moderna è quella che adesso le persone non riescono più a “sopportare”, o ancora meglio a supportare l’altro. È più facile “scappare” o ancora peggio nascondersi nell’ipocrisia. Gli attori con grande maestria prendono le parti di più personaggi, sanno sdoppiarsi con notevole destrezza, prendendo le parti anche di figure femminili, muovendosi in una meravigliosa sintonia, che tiene in pubblico incantato per tutto lo spettacolo.
Il palcoscenico è allestito da Enrico Fiorentino e Andrea Diana ed è interamente rivestito di prato verde, proprio per catapultarci nel fulcro dello spettacolo: un agriturismo con il laghetto con le papere e le sedie per gli invitati perché oggi è un giorno importante: il cinquantesimo anniversario di matrimonio dei genitori dei quattro fratelli – vestiti da Erika Carretta – e tutto dovrà essere perfetto.
Sara Abbatiello