Al Teatro del maggio sognare con la Banda Rossini
Il Teatro del Maggio a Firenze è una struttura moderna che, contrariamente a quanto succede quando i nuovi architetti di sbizzarriscono in invenzioni di facciata, con esterni fantascientifici ed interni da tardo medioevo, angusti, stretti e poco funzionali, è mirabile negli spazi, nelle forme e nell’acustica. L’acustica del Teatro del Maggio è così stupefacente che di sicuro anche Ulisse sarebbe riuscito a sentire il canto delle sirene.
La Banda Rossini è incantevole come il teatro, lontana dall’essere “banda”, la cui dizione tende a sminuire perché rimanda sicuramente a sagre paesane, a processioni e ceri, se proprio non vogliamo definirla “orchestra” diamole almeno l’appellativo di filarmonica ed è già riduttivo, perché così come ha fatto il teatro, questa sera ci ha incantato, ci ha fatto sognare, avvolgendoci con le musiche meravigliose di Vaughan Williams, Giovanni Orsomando, Andrès Alvarez e Jacob De Haan, dirette con rara maestria da Giampaolo Lazzeri. E mentre poco lontano folli di giovani impazzivano con le note del “florentia Rock”, il popolo dei meno giovani gustava a chiusura, la meraviglia di Bohemian Rhapsody di Freddie Mercury mirabile fusione tra rock e opera lirica, vera e propria “aria d’opera” tripartita, con slittamenti ritmici e cambi di tonalità repentini che la Filarmonica Rossini ha saputo rendere al meglio e che il Maestro Lazzeri ha saputo leggere e far interpretare in maniera unica e struggente.
Francesco De Masi