Al Modus di Verona un appassionante omaggio ad Antonio Salieri
La prima cosa che si desidera fare, al termine di “Rivalsalieri – La verità è nella musica”, in scena al sempre suggestivo Modus di Verona fino all’11 ottobre, è voler ascoltare la musica di Antonio Salieri, indimenticabile ma dimenticato celebre compositore nato a Legnago (Verona) nel 1750 e morto a Vienna nel 1825. La seconda cosa è provare notevole stima per colui che è rimasto da solo in scena per quasi due ore, intenso e coraggioso: Andrea Castelletti. Con la produzione di Orti Erranti e la regia di Laura Murari, costumi di Gherardo Coltri, il monologo, scritto dallo stesso Castelletti, vuole restituire dignità alle composizioni del musicista e verità alla vita dell’uomo.
Antonio Salieri fu maestro di cappella alla corte imperiale asburgica di Vienna e insegnante di coloro che diventarono Beethoven e Schubert, tanto per citare i più famosi. Ricordato quasi sempre per una acerrima rivalità con Wolfgang Amadeus Mozart, di cui avrebbe addirittura causato la morte, è stato poi archiviato dalla principale scena operistica. In un viaggio malinconico che parte dal cimitero viennese in cui è stato sepolto, un affascinante Castelletti gotich-dark conduce il pubblico tra le principali tappe biografiche e musicali di Salieri, dall’inaugurazione del 1778 alla Scala di Milano con l’opera L’Europa riconosciuta alla trionfale accoglienza nella repubblica di Venezia ogni qualvolta il musicista ritornava: Xè rivà ‘l Salieri!
Il palco è un tripudio di spartiti musicali che vengono aperti per riaccendere le note delle maggiori opere, che nulla hanno da invidiare ai soliti capolavori in scaletta: da Les Danaides, Die Neger, a La scuola de’ Gelsi. La musica irrompe e Salieri rivive, finalmente. L’attore ha passione e desiderio nel raccontare, senza pause, tra brevi e originali coup de théatre, le informazioni abbondanti fluiscono, così come le ipotesi per scagionare e legittimare nuovamente la figura del musicista. Le ipotesi hanno spessore politico, culturale, cinematografico e letterario, una sorta di indagine trasversale e accurata per far cadere una ad una le maldicenze e le superstizioni. Le opere esplodono con la loro voce, un risveglio penetrante, le anime ballano ed esultano, Salieri è vivo più che mai.
Missione teatrale compiuta, strizzando l’occhio e dichiarando alleanza culturale con il pensiero europeo, la democrazia e il movimento del Black lives matter. Il teatro è vivo, il Modus riesce ancora una volta ad essere suggestivo e contemporaneo, sensibile alle urgenze artistiche. “Rivalsalieri” è uno spettacolo sincero, scritto e recitato con molto cuore e notevole tecnica, restituisce rispetto e reputazione ad Antonio Salieri.
Viva Salieri! Viva l’Europa! Viva il Modus!
Silvia Paganini