Ahmad Nejad presenta “Una barca nel bosco” al Festival delle Migrazioni di Torino
Giovedì 26 settembre, nell’ambito del Festival delle Migrazioni di Torino, verrà presentato al Cimitero di San Pietro in Vincoli (in Borgo Dora)il progetto Una barca nel bosco, ideato e realizzato dall’artista Ahmad Nejad. La curatela della mostra è stata affidata all’Associazione Migr’action.
Una barca nel bosco è un progetto complesso, nato dalla collaborazione tra l’artista e un gruppo di rifugiati provenienti da Nigeria, Senegal, Pakistan, Bangladesh, Marocco e Ghana. L’idea alla base di tutto è tanto semplice quanto incisiva: ogni vita può essere metaforicamente intesa come un viaggio, ma quando gli spostamenti ci portano in luoghi molto lontani può capitare di sentirsi come un pesce fuor d’acqua o, per dirlo in piemontese, come na barca ‘nta in bòsch. E tutte le storie di chi si è sentito in qualche misura escluso meritano di essere narrate. Ma come? Tutto è iniziato nel 2017, in giugno: per alcuni giorni, Nejad è stato ospite a Piea, nell’astigiano, dove ha costruito una vera e propria barca in legno con l’aiuto di Imade, Kande, Imran, Makboual, Ahsan, Issa e tanti altri. Chiaramente, la barca s’impone come un simbolo del viaggio e racchiude in sé la memoria concreta delle difficoltà insite nella peregrinazione, della speranza per un approdo felice, della volontà di costruire un futuro migliore. Ma non solo: la barca è stata ricoperta di abiti, valigie, scarpe; oggetti di una quotidianità personale ma anche condivisibile, individuale ma anche collettiva. Pertanto, la stessa è diventata un monumento della dignità di ogni migrante, un’arca che celebra le storie di chi per scelta o per necessità ha abbandonato i luoghi d’origine. Dalla performance, poi, è nata l’opera d’arte: il 29 giugno 2017, infatti, la barca è stata posta nella piazza di Piea, dalla quale verrà temporaneamente spostata in occasione del festival.
Nota sull’artista:
Ahmad Nejad è nato nel 1968 a Lahijan, in Iran. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Teheran, laureandosi con una tesi sugli affreschi murali nel nord dell’Iran. Dopo aver esposto in varie gallerie e musei iraniani, nel 1998 si è trasferito in Francia. Fino al 2018 ha vissuto e lavorato tra Parigi e Torino. In passato ha collaborato, tra gli altri, con Franz Paludetto e Pietro Gagliardi. Le opere di Nejad sono state esposte in vari musei, fiere e gallerie d’Europa e dell’Iran. Una parte della sua produzione è presente anche in collezioni private d’Italia, Francia, Germania, Belgio, Iran e Stati Uniti. La sua ricerca artistica si sviluppa attraverso la pittura, la scultura, l’installazione, la video-installazione e la video art. Attualmente vive e lavora a Torino. Per visionare una sezione delle opere: http://www.nejadplus.com/
Nota sul festival:
Il Festival delle Migrazioni – Seconda edizione è un evento diffuso che si svolgerà a Torino tra il 25 e il 29 settembre 2019: cinque giornate di spettacoli, concerti, incontri, workshop, convivialità intorno al tema delle migrazioni. Per ottenere ulteriori informazioni: http://www.festivaldellemigrazioni.it/