“AFTER MISS JULIE” SBARCA AL TEATRO FRANCO PARENTI DI MILANO
È da poco sbarcata la nuova produzione del Teatro Franco Parenti di Milano, “After Miss Julie” di Patrick Marber, la riscrittura del famoso testo di August Strindberg “La signorina Julie”.
Marber ha portato il testo del drammaturgo svedese nell’Inghilterra del 1945 ed Emanuele Aldrovandi, che ha tradotto il testo in italiano, ha ambientato la vicenda in una villa alle porte di Milano nel periodo della Liberazione dall’occupazione nazifascista (aprile 1945). E lo spettacolo inizia proprio dal rumore e dalla musica dei festeggiamenti che risuonano fragorosi all’interno di una cucina seminterrata, luogo in cui vive la servitù di una nobile famiglia. I personaggi che animano la scena sono la cuoca Cristina (Roberta Lidia De Stefano), l’autista Gianni (Lino Guanciale), suo promesso sposo, e la signorina Giulia (Gabriella Pession), figlia del padrone di casa. Il conflitto che subito emerge è la divergenza sociale, la servitù in antitesi con la borghesia, che per Gianni è un punto dolente, che in certi momenti addirittura lo ossessiona. Questo tema è un filo sottile che nell’evolversi della vicenda arriva a tendersi fino allo stremo. Il bellissimo testo di Marber e la abilissima regia di Giampiero Solari, che guida gli attori con maestria, permette di vedere chiaramente l’evoluzione di ciascun personaggio.
Conteso, ma alla fine forse solo in apparenza, tra le due donne, Gianni è un personaggio complesso, oscillante, dalle svariate sfaccettature: il bravo ragazzo che cova dentro di sé la sua frustrazione, che tenta di camuffare con l’amore verso Giulia, ma senza riuscire a contrastare la sua condanna a essere servo, tramutando quindi il suo sentimento amoroso in impeti di crudeltà, rabbia e rassegnazione. Straordinario Lino Guanciale nel mostrare i moti interiori di Gianni, che portano lo spettatore a cambiare prospettiva e riflettere sulla natura dell’uomo e sul tormento che si nasconde sotto a un’apparenza quieta. La signorina Giulia è da subito definita fuori di testa, perché si diverte ballando con tutti senza distinzione di classe sociale, ma soprattutto perché Gianni si sente tentato, non solo dalla bellezza di lei, ma dal suo essere “padrona” e si illude di poter arrivare al suo livello cedendo alle sue provocazioni. Questo gioco di seduzione fa passare in secondo piano il fatto che Gianni sia il fidanzato di Cristina. Giulia ama giocare col fuoco, vuole bruciare, anche se non ne sembra sempre consapevole. Gabriella Pession offre una splendida interpretazione della protagonista, che si scopre gradualmente fino a palesare la sua vera natura, forse fin troppo, perché dietro la sua ribellione, spavalderia e sicurezza si cela un cuore fragile e traballante. Cristina, la cuoca, riserva altrettante sorprese durante la rappresentazione, è l’unico personaggio ad avere un equilibrio, fattore che la salva e le impedisce di cadere nel vortice delle oscillazioni emotive di Gianni e Giulia. Roberta Lidia De Stefano è perfetta nel suo ruolo, l’ago della bilancia che rimane stabile tra i due piatti. La regia di Giampiero Solari è efficace e pungente, con momenti di silenzio intensi e pieni di significato, che offrono, con gli ottimi attori, uno spettacolo potente e di grande effetto.
Da vedere, in scena al Teatro Franco Parenti fino al 23 dicembre.
Roberta Usardi
[…] molto. Per le recensioni lascerei che ne scrivano quelli che ne son capaci. (Cose tipo questa al LINK) Io so solo che mi è piaciuto assai e ho trovato i tre interpreti: Gabriella Pession, Lino […]