“Adolescenza in bilico” di Giorgio Nardone, Elisa Balbi ed Elena Boggiani
Da sempre l’adolescenza non è stato considerato – ed effettivamente non lo è – un momento facile. Definita dallo stesso Freud (forse giustamente o forse no) una “malattia fisiologica”, comprende quegli anni di transizione che segnano il passaggio dalla vita da bambino alla vita adulta e indipendente, e che vanno a strutturare la personalità dell’individuo. Ma, se non era facile prima, cosa succederà agli adulti di domani che si sono trovati ad attraversare un periodo di pandemia e che sono iper-collegati, completamente dipendenti dai social e dalla vita virtuale e, di conseguenza, sempre più soli? Quali sono le ripercussioni non solo su di loro ma anche sulle loro famiglie?
Con il volume “Adolescenza in bilico, come stanno gli adulti di domani. Le psicopatologie emergenti e la loro terapia in tempi brevi” (Ponte alle grazie, 2024, pp. 368, euro 16) lo psicologo e psicoterapeuta Giorgio Nardone, la psicologa e psicoterapeuta Elisa Balbi e la psicologa e psicoterapeuta Elena Boggiani spiegano la natura e le manifestazioni dei disturbi derivanti da queste situazioni, ponendo gli esempi delle varie generazioni susseguitesi fino ad oggi a partire dagli anni Sessanta, e presentano, come esempio, alcuni casi clinici dei giovani di oggi. I casi clinici sono raccontati direttamente dalle voci degli adolescenti che hanno deciso di intraprendere un percorso terapeutico, per proseguire la propria strada con strumenti giusti e non farsi sopraffare e rovinare la vita dai vari disturbi derivanti dalle suddette situazioni. Si parte per ognuno da un incipit che illustra il caso clinico e poi la parola passa direttamente ai pazienti che rispondono alle domande del loro terapeuta sul percorso in atto, da cui emergono riflessioni e soluzioni da mettere in pratica per effettuare piccoli ma necessari cambiamenti.
Ci troviamo di fronte a psicopatologie adolescenziali, come disturbi fobico-ossessivi, disturbi ossessivo compulsivi, fobia sociale, disturbi alimentari, dipendenza da sostanze, dipendenze legate al mondo virtuale (cyber relational addiction, gaming, cyber sex), violenza contro sé stessi e contro gli altri, disturbi borderline di cui risulta necessario vagliare tutte le possibili soluzioni da diversi punti di vista, da quello individuale a quello familiare, sociale e clinico e intervenire anche sulle situazioni più critiche, che non sono necessariamente perse, ma che possono portare a una rinascita del giovane paziente.
Marianna Zito