“Ad Hammamet. Ascesa e caduta di Bettino Craxi” di Mario Pacelli
Vent’anni dopo la sua morte, gli animi degli italiani e degli analisti politici sono ancora in fibrillazione nel ricordare la figura di Bettino Craxi, il politico che per lunghi decenni ha monopolizzato la scena politica italiana. Mario Pacelli, a lungo docente universitario e funzionario della Camera dei Deputati, ha ricostruito la vicenda dell’uomo, ascesa e caduta come recita il sottotitolo, in “Ad Hammamet” (Graphofeel, 2020, pp. 164, euro 14).
Hammamet, in Tunisia, fu la residenza dell’ex segretario del PSI, dal 1994 fino alla sua morte, avvenuta il 19 gennaio del 2000. La scelta della Tunisia avvenne come ultimo rifugio per sfuggire alla Magistratura milanese che ne aveva chiesto l’arresto durante la clamorosa inchiesta denominata Tangentopoli.
“Quando lasciò l’Italia l’ex segretario socialista era infatti accusato di oltre quaranta reati, tutti riconducibili al finanziamento illecito del partito, con annessi altri reati di corruzione e perfino di ricettazione.”
Nonostante nel luglio del 1993 Craxi avesse cercato di chiamare in causa come corresponsabili l’intera classe politica italiana, nessuno gli andò incontro, forse con la speranza di uscirne indenni e, allo stesso tempo, liberarsi della figura più ingombrante degli anni ’80. È storia che Tangentopoli, pur con tutti i dubbi e le accuse di abusi, segnò la fine della cosiddetta Prima Repubblica, scardinando il malaffare della politica dei partiti, da sempre, oggettivamente corrotta.
L’intento di Mario Pacelli è quello di ricostruire una verità storica: cosa è stato Bettino Craxi nella politica italiana?
Impegnato in politica fin da giovane, Craxi diede una virata al Partito Socialista, trasformandolo in un soggetto protagonista della vita politica italiana, accanto ai due colossi della DC e del PCI. Craxi recepisce le istanze liberal-democratiche, si pone apertamente in funzione anticomunista, spinge per la repubblica presidenziale.
“Il punto di partenza fu il recupero della tradizione socialista non marxista del partito, inteso come strumento di partecipazione democratica, e il recupero degli elementi libertari, di mutuo soccorso e difesa dei diritti individuali e collettivi caratteristici del socialismo italiano. Completavano il quadro l’anticomunismo, il deciso schieramento a favore della Nato e del Patto Atlantico, la tendenza ad assumere nel bacino del Mediterraneo una posizione di equidistanza nel conflitto arabo israeliano, la difesa della causa socialista in ogni parte di un mondo senza più confini in nome dei diritti di libertà dei popoli.”
Il nuovo corso del PSI accentrò una mole di potere e di affari che doveva scontrarsi prima o poi con la legge, e portare sotto gli occhi degli investigatori un sistema di corruzione così radicato che, a iniziare dallo stesso Craxi, sembrava impossibile placare. I rappresentanti della Prima Repubblica furono travolti e quasi stupiti d’essere indagati e poi condannati per le loro ruberie, quasi come ci fosse un patto non scritto che gli permetteva di muoversi a loro piacimento senza scontarne alcune pena.
Mario Pacelli sottolinea come Bettino Craxi rifiutò di tornare in Italia per non finire in galera, nonostante, specialmente negli ultimi anni della sua vita, minato dalla malattia, potesse usufruire di molti privilegi, ma anche per l’orgoglio di non essere considerato un criminale. Secondo Pacelli, Craxi non cadde solo per la crisi che il democristiano Ciriaco de Mita provoca per estromettere i socialisti dal governo, né per le inchieste di Milano e per trame ordite da servizi segreti americani, quanto perché perse il controllo del suo partito nell’incapacità di realizzare un progetto politico. Il libro di Mario Pacelli è una veloce ricognizione di un periodo politico conflittuale e ancora non risolto.
“Ad Hammamet” è un saggio chiaro, scorrevole, che alterna elementi della vita quotidiana dell’ex segretario socialista in Tunisia, attorniato da guardie del corpo e in contatto coi giornali italiani, nel tentativo di far sentire ancora la sua voce, alla cronistoria del suo impegno politico e della rovinosa caduta dell’uomo Craxi, del politico, di un Paese intero.