“ABRACADABRA” – Irene Serini a San Pietro in Vincoli a Torino
“È importante dire che Mario Mieli faceva schifo! Così saremo più indulgenti con le nostre schifezze.” 1
A disegnare la scena di “ABRACADABRA – incantesimi di Mario Mieli [studio #3]” un cerchio con quattro angoli (o un quadrato nel bel mezzo di una danza circolare, a seconda dei visti di punta) sopra al quale pendono da cavi sottili una sedia capovolta, un libro dall’inconfondibile copertina arancione, un microfono. Spettatori e spettatrici assistono da ogni lato, circondano e sono a loro volta circondati: è questo, almeno in parte, l’effetto che viene a crearsi. Irene Serini non lascia nulla immobile, attraversa tutto, e tutti, con un sorriso dirompente e due occhi che di guizzo in scintilla rovesciano il cielo. Evocato, additato, provato da uno spigolo all’altro del cerchio, Mieli si palesa vorticosamente, in apparente (dis)ordine sparso: la famiglia, l’eros, la diagnosi psichiatrica, il movimento gay, la tesi di laurea in filosofia – “Lo vedi allora che sei proprio un invertito? Lo sanno tutti: prima la laurea, poi il ricovero in clinica psichiatrica!” – le parole ruminate in anagrammi, il singolare che è plurale, l’uno che “è uomo e donna”, il suicidio a trent’anni, lo slancio di vita che va ossessivamente “normalizzato”, l’edu-castrazione da parte della società. Un vortice che Serini conduce con estremo controllo, gettando(si) in una luce che restituisce, affilatissimo, il tentativo mieliano di arrivare oltre. “Oltre il velo di Maya, ovvero oltre la percezione comune, comunemente considerata normale e ipostatizzata dal sistema.”2
La formula dello “studio”, che potrebbe rappresentare il grande limite di questo spettacolo, si rivela molto efficace ed invoglia doppiamente il pubblico: sia a conoscere più da vicino Mario Mieli, oggi più vivo (e necessario) che mai, sia ad assistere ai prossimi studi.
Lo spettacolo è andato in scena lunedì 13 maggio, nell’ambito di Salone Off Torino, presso San Pietro in Vincoli Zona Teatro. Sempre a Torino, ma al Teatro BellArte Tedacà, Irene Serini ha portato lo studio #2 di cui vi abbiamo parlato qui:
Pier Paolo Chini
1 Citazione tratta dallo spettacolo
2 dalla Premessa di “Elementi di critica omosessuale” di Mario Mieli, rifacimento della sua tesi di laurea, edito da Einaudi nel 1977.