“7 anni” con la regia Francesco Frangipane al Teatro della Cometa di Roma
Francesco Frangipane dal 13 novembre al 1° dicembre porta in scena la travolgente e coinvolgente commedia – al Teatro della Cometa di Roma – “7 anni” tratto dal lavoro di Josè Capeza e Julia Fontana, con Giorgio Marchesi, Massimiliano Vado, Pierpaolo De Mejo, Serena Iansiti, Arcangelo Iannace.
La scena si svolge in un ufficio arredato (tavolo, lettino da psicoterapeuta, un tavolo da biliardo e un frigo) dove i cinque attori porteranno a compimento lo spettacolo teatrale, in un unico intervallo temporale e con la partecipazione degli spettatori che, come vuole il regista, racchiudono la scena e condividono in maniera indiretta le emozioni dei protagonisti. Sono i quattro soci di un’azienda di successo che devono decidere chi pagherà per il reato commesso. Il direttore generale Marcello, interpretato da Giorgio Marchesi, convoca urgentemente i soci e li informa che il giorno seguente “il fisco” entrerà nel loro ufficio per cercare le prove dell’evasione fiscale commessa: uno solo uno di loro dovrà assumersi la colpa per salvare l’azienda e gli altri compagni e scontare 7 anni di carcere. Ma chi lo farà? E perché dovrebbe farlo? Gli altri soci sono Carlo, responsabile commerciale un po’ bisbetico, interpretato da Massimiliano Vado; Veronica, precedentemente responsabile della contabilità, interpretata dall’elegante Serena Iansiti e Luigi, responsabile delle tecnologie, interpretato da Pierpaolo De Mejo.
Come in una partita di scacchi, i quattro si affrontano per arrivare a una possibile soluzione e ad arbitrare la partita sarà Giuseppe, un mediatore, interpretato da Arcangelo Iannace. All’inizio il gioco sembra procedere con collaborazione, ma gli animi cominciano ad accendersi quando i soci iniziano a capire che nessuno è disposto a sacrificare la propria vita per il bene dell’azienda e altrui; i quattro portano alla luce risentimenti e malumori che coinvolgono il pubblico e lo spingono a condividere le sensazioni provate dai protagonisti. L’audacia del regista sta proprio nell’appassionare il pubblico sin dall’inizio in questa serie di intrecci e interrogativi, che li accompagneranno per tutta la scena.
Federica Agnello