“123” – La Ragazza di Perla di Chiara Ottanelli
Una mattina come tante. Avrebbe dovuto essere una mattina come tante e invece la vita, da quel giorno, non sarebbe più stata la stessa. A svegliarla, un silenzio assordante che, da lì in avanti, sarebbe stato il sottofondo costante per la Ragazza di Perla. Passano alcuni giorni, si susseguono consulti medici e attese piene di speranza ma la diagnosi arriva, tanto inaspettata quanto irrevocabile: sordità.
E allora, come riuscire a sentirsi parte di un mondo che non sente più? Come convivere con una malattia che le ha tolto, nel tempo della notte in cui si è manifestata, la possibilità di udire gli altri e, nondimeno, se stessa? L’unico che pare udire sia la sua voce che la sua sofferenza è Cane Leggero, il suo cagnolino che le sta sempre vicino, rimanendo l’unico punto di contatto con la vita ormai stravolta dalla sordità. Al disagio fisico della perdita, si aggiunge presto quello causato dalla paura: chiunque potrebbe seguirla fino a casa, prenderla alla sprovvista e fare del male a lei o al suo amico a quattro zampe. Tuttavia, il paesino di Lcorvóla è talmente avvezzo a numerose bizzarrie che la Ragazza di Perla diventa ben presto la valvola di sfogo per molti. Perché, si sa, la gente chiacchiera e vuole raccontare tutto a qualcuno… ma non a chiunque. Ed ecco che la sordità attrae i segreti di molte persone, segreti indicibili ai quali se ne aggiungerà uno speciale: il suo.
In “123” (Porto Seguro, 2019, pp. 260, euro 14,90) Chiara Ottanelli narra una storia di fantasia con un realismo fervido. Il tratto distintivo della sua scrittura è quello di portare il lettore nel dettaglio della descrizione, dove luoghi, personaggi ed emozioni sono illuminati dal suo stile fluente, fantastico e ricco come la storia stessa.
Marta Acconcia