PHAEDRA di Giorgia Filanti al Teatro Lo Spazio fino a sabato 15 aprile
Il Teatro Lo Spazio – con la sua struttura a due palchi, le porte e l’atmosfera soffusa – si presta perfettamente al lavoro di Giorgia Filanti, che porta in scena quattro personaggi che delineano – con i loro movimenti corporei e i pochi dialoghi – il mito di Phaedra.
È raccontata la malattia dei tempi moderni – o forse no – quella sessuale che, come ci dimostra Ippolito – Federico Citracca – può diventare il fulcro della quotidianità di un individuo. Mentre Fedra – Serena Borelli – e Strofe – Giulia Adami – ce ne mostrano il lato folle e incestuoso e Teseo – Manuel D’Amario – quello più profondo, dal sapore di morte. È il sesso che diventa sacrificio, lì dove l’oggetto del desiderio non può che mutarsi in cibo per soddisfare le pulsioni altrui, mai sazi.
Giorgia Filanti ci riporta un po’ al punk rock della seconda metà degli anni ’70, ma ci fa pensare anche a Jim Jarmush o al gotico Tim Burton con questa rappresentazione sperimentale del teatro; dove il punto focale è l’incontro dei corpi e il movimento degli stessi per urlare una frustrazione sempre più ricorrente, soprattutto nella nostra era mediatica.
Al Teatro Lo Spazio di Roma fino a sabato 15 aprile.
Marianna Zito
Foto di Pino Le Pera