“Winter Journey” al Teatro Massimo di Palermo: 11 minuti di applausi e 90 di lacrimetea
Pochi temi sono attuali come l’immigrazione, se ne parla tantissimo e sembra rimbombarci costantemente nelle orecchie per richiamare la coscienza di ognuno di noi. Come spesso succede, molti lavori – se pur validi – cadono nella banalità e diventano rivisitazioni di opere già viste, senza nulla di autentico, nulla che trasmetta veramente qualcosa in grado di smuovere l’animo di ognuno di noi.
Ludovico Einaudi con la sua prima opera teatrale “Winter Journey” è riuscito non solo a portare un teatro all’avanguardia e – oseremmo dire – anche futurista, ma anche a rendere ancor più vivo il presente dal punto di vista socio-politico. L’opera è incentrata sulla continua corrispondenza tra il papà di una famiglia che affronta il viaggio verso l’Europa e la moglie e il figlio che rimangono nella loro città. La scenografia si sviluppa in più profondità divise fra loro da teli semi-trasparenti che hanno lo scopo di donare a tutto un senso un po’ onirico. La corrispondenza è intervallata da una storia che si svolge in parallelo: una propaganda elettorale di un uomo di estrema destra. Tutta questa corrispondenza ha come cornice due narratori che ricordano – con il supporto di proiezioni video – tutti i flussi migratori dell’Europa durante la seconda guerra mondiale. Una frase ricorrente è “Questo è il grido dell’Europa che ha sepolto la sua memoria”.
L’opera, interamente in lingua inglese, è sicuramente un forte pugno nello stomaco, che riporta alla realtà più cruda che la popolazione mondiale ha vissuto e sta vivendo, ma che si rifiuta di guardare, confortata dalle parole di esponenti politici che nascondono tutto con una mera arte retorica. I componimenti musicali che fanno da cornice riescono più di tutto a creare il senso d’agonia continua vissuto dai personaggi. Nella scenografia dell’aula dei comizi è riportata una frase che dovrebbe invitarci a capire e a non affidarci troppo spesso a luoghi comuni o a prole altrui: una bugia ripetuta molte volte diventa una verità. Questa tempesta interiore è ciò di cui l’Europa ha bisogno.
L’opera “Winter Journey”, con musiche di Ludovico Einaudi, libretto di Colm Tóibín e ideazione drammaturgica e regia di Roberto Andò, è andata in scena in primissima assoluta dal 4 all’8 ottobre al Teatro Massimo di Palermo.
Simona Speciale