”Piccole ballate crudeli” nel canto di Blackbanshee
“Piccole ballate crudeli” (Shockdom 2019, pp. 96, euro 15) di Marga “Blackbanshee” Biazzi è una raccolta di dieci brevi racconti fantastici e crudeli, che accadono ora, adesso. Ci ritroviamo immersi nella potenza della natura che si scontra con la brutalità umana. Il reale e il fiabesco si intrecciano con il trascorrere delle quattro stagioni e nello sciogliersi di ballate che ci condurranno nel fondo della foresta e dell’animo; “Attento a chi incontri, quando nel bosco ti perdi”. L’illusione delle apparenze, il non rispetto degli esseri viventi, “colui che depreda la natura, della natura sia preda”; ma anche la gratitudine verso chi, umilmente, a questo mondo tende la propria mano: un inno alla vita, a ogni forma di vita.
Marga “Blackbanshee” Biazzi, con tratti dalla bellezza macabra, incantevole e con uno stile grottesco, riesce a mostrarci le solitudini inappagate dell’animo, illustra quel desiderio di vendetta che si libera per arrivare alla pace e, ancora, i disastri irreparabili dettati dalla leggerezza delle azioni umane.
“I mortali distruggono la bellezza per bramosia e stravolgono l’ordine naturale delle cose con leggerezza”
I colori che riempiono le pagine serbano quell’incanto crepuscolare che separa il bene e il male, la crudeltà dalla meraviglia, ossimori che caratterizzano le dolci e feroci anime che riempiono – qui e ora – i nostri occhi e che popolano – nascoste – la natura.
Marianna Zito