Doris Femminis presenta “Fuori per sempre” al Salone del Libro
Nella Sala Bronzo del Salone Internazionale del Libro di Torino, Doris Femminis ci ha raccontato – insieme alla scrittrice Elena Varvello – il suo romanzo “Fuori per sempre” pubblicato dalla casa editrice Marcos y Marcos. Sono molti i personaggi in questo romanzo, forse i principali sono tre. Ma uno sopra tutti, Giulia. È la storia questa del crollo psicologico di una ragazza di vent’anni e del suo tentativo di togliersi la vita. Dopo di ché il ricovero in ospedale, le fughe nella svizzera italiana, l’incontro con Alex, la preoccupazione delle persone che la curano come Elena, che dirige il reparto dell’ospedale in cui è ricoverata. E il suo ritorno a casa, in qualche modo.
Nella Sala Bronzo del Salone Internazionale del Libro di Torino, Doris Femminis ci ha raccontato – insieme alla scrittrice Elena Varvello – il suo romanzo “Fuori per sempre” pubblicato dalla casa editrice Marcos y Marcos. Sono molti i personaggi in questo romanzo, forse i principali sono tre. Ma uno sopra tutti, Giulia. È la storia questa del crollo psicologico di una ragazza di vent’anni e del suo tentativo di togliersi la vita. Dopo di ché il ricovero in ospedale, le fughe nella svizzera italiana, l’incontro con Alex, la preoccupazione delle persone che la curano come Elena, che dirige il reparto dell’ospedale in cui è ricoverata. E il suo ritorno a casa, in qualche modo.
L’idea di base della Femminis era scrivere un romanzo in cui il principale argomento fosse la psichiatria. Da una prima versione più poliziesca e leggera nasce una seconda versione più emotiva che vuole approfondire gli aspetti di questa disciplina complessa. Tutto parte dal personaggio di una bambina nata nella testa di Doris Femminis, una piccola di nome Annalisa, che diventerà nel libro la sorellina di Giulia. “Annalisa è un personaggio meraviglioso e misterioso” dice con passione Elena Varvello.
Ci troviamo tra le mani un romanzo pieno di metafore che raccontano la malattia mentale, seguendo la malattia di uno dei personaggi e un momento di crisi per un altro. Si parte sempre dalle emozioni umane vissute nel quotidiano, ed è il potere delle immagini che nascono dalle parole della scrittrice a evocare queste emozioni e a fare nostra questa esperienza di sofferenza. Un testo, sostiene sempre Elena Varvello, che potrebbe dare pace a chi nella vita è entrato in qualche modo in contatto con esperienze come queste.
Marianna Zito